domenica 30 giugno 2013

Le Insidie delle uscite a quattro

Tra le pratiche più diffuse nella società occidentale per far "apparare" sentimentalmente degli amici single c'è la c.d. "uscita a quattro". Trattasi di una (almeno ufficialmente ) coincidenza , per la quale una sera in cui due che stanno insieme organizzano e ci son liberi per uscire solamente un amico di lui ed una amica di lei.
In realtà è stato tutto meticolosamente studiato a tavolino, nei minimi dettagli. A volte il proposito è partito dalla stessa coppia, che visto che nessuno vuole più uscire con loro si adopera per trovare altre due persone da far isolare, in modo da poter fare il poker.



Però organizzare una uscita a quattro è divertente.
Di solito è proprio il tuo amico a proporla, non appena viene a sapere che ti sei fidanzato.

"Ce le ha le amiche?Sono bbone?"
"E che ne so... ci siamo messi insieme ieri..."
"Si, ma mo' le chiedi se ha una amica?"
"Eh un attimo , mo piano piano vediamo se esce qualcosa...."
"Eh, ma posso vedere su facebook se le ha..."
"Un attimo , vediamo come va, siamo all'inizio..."
"Ne ha una con almeno la terza?"
"Ok, basta, le parlo."
"Oh, ma se vuoi eh?Mica per forza..."
"Ma si, dai. Ci penso io."
"Ok. Se possibile riccia!"
"Dai, quello che ha a disposizione. Che ne so?"
"Vabbè , riccia non fa' niente. Però ricordati la terza."

Allora te prendi e mentre sei a telefono con la tua nuova innamorata , e parlate di quelle cose tutte sceme di cui parla la gente per i primi giorni in cui stà insieme , quelle che poi il cervello ti fà rimuovere, per autodifesa.

"Picci, senti..."
"Dimmi , tesoro..."
"Stavo pensando... venerdì usciamo, no?"
"Si, certo!Dove andiamo?"
"No, dicevo, ti ricordi Tizio, quel mio amico..."
"Ah si, quello che mi hai presentato l'altro ieri..."
"Si, lui. Senti... non è che te hai una amica single da fargli conoscere? Mi stà tartassando..."

A questo punto ci sono due tipi di donne.
C'è la donna che non vuole mischiare troppo la sua vita con la tua, che non vuole creare legami di cui poi un giorno potrebbe pentirsi, insomma che vuole farsi i fatti suoi. La risposta di questo tipo di donne è una sola:

"Amore, mi spiace....SONO TUTTE FIDANZATE!"

E poi c'è la donna inciuciona, che prova piacere , sotto sotto, a fare queste cose.
Comincia a pensare alla candidata.
Se la supermigliore amica del cuore è libera, non c'è nemmeno bisogno di scegliere.
E se va bene poi si esce tutti insieme , con le donne che prendono il potere su tutto, si alleano e gli uomini che non decideranno più nulla per tutti i futuri sabati fino alla fine di almeno una delle due storie.
Se l'amica del cuore non c'è, si opta per una cugina con cui ci sono buoni rapporti, oppure una amica che si è lasciata da poco con il ragazzo.

"Ma certo, c'è Caia!!"
"Caia?"
"Si, quella che stava fuori all'università quando sei venuto a prendermi, ricordi?"
"Ma Caia avrà al massimo la seconda..."
"cosa?"
"No, dico... ehm... basta che non è una seconda scelta!Il mio amico merita!"
"Ma no, ma no... è simpatica , poverina stà tanto soffrendo perchè si è lasciata con il fidanzato, ma è ora che vede un po' di persone nuove....dai , facciamo venerdì allora!"
"Ok, ok..."

Arriva il venerdì, e i due uomini arrivano a casa della ragazza. Dopo i soliti 15 minuti di ritardo (a donna) ,  le due escono, entrano in macchina ed iniziano le presentazioni.
Nel tempo del "piacere" "piacere mio" i due papabili si scrutano rapidamente, lei guarda il viso di lui, dilata le narici per captare il profumo che usa, acuisce il tatto per sentire se la mano che ha appena stretto è sudata , mentre lui le guarda le tette e pensa che va bene lo stesso pure se non è una terza.

Se le cose son fatte per bene, la coppia ufficiale si siede nei posti davanti, di modo che su quello posteriore i due possano iniziare a scambiare due chiacchiere.
Si arriva nel posto in cui si deve arrivare, ci si siede a tavola, e le donne giocano subito la carta bagno.
Devono lavarsi le mani.
Lo sappiamo ormai tutti che non è vero che sono così attente all'igiene, semplicemente devono inciuciare e scammbiarsi le prime impressioni.

Le due amiche, nel bagno:

"Allora?"
"Mah...si è carino..."
"Ti piace?"
"Ma no, aspetta... devo vedere un po'... però mi è sembrato mi fissasse le tette...?"
"Ma no, ti sarai impressionata , ma sei scema?"
"E comunque vacci piano, che io sto ancora pensando al mio ex, lo sai, sono uscita solo per svagarmi..."
"Ok, ok."

I due amici , al tavolo.

"Allora?"
"Bel culo, eh?"
"Eh si, in effetti."
"Senti, che ha detto?"
"E che ne sò io?"
"Ti informi dopo?"
"Ma che hai, quindici anni?"
"Eddai..."
"Vabbè , poi casomai ti faccio sapere. Guarda che mi ha detto la mia ragazza che questa stà ancora pensando al suo ex ecc ecc...."
"Senti una cosa..."
"Dimmi..."
"Che dici , le devo pure offrire?"




In ogni caso, possiamo concludere che organizzare una uscita a quattro è rischioso.
 Perchè poi magari i due che avete fatto conoscere si piacciono , si innamorano e poi  magari il tuo amico un giorno prende mette le corna alla nuova partner. Allora la  tua ragazza se la prende con te , diciamo il "garante" ,  colpevole di aver presentato uno stronzo pezzo di ecc ecc alla sua amica del cuore, che ora stà di nuovo male.
E adesso lei la deve sopportare mentre soffre.

Ma le cose potrebbero andare anche peggio:
I due potrebbero piacersi, innamorarsi , sposarsi.
E vi tocca fare i compari al matrimonio.
Lo sapete quanto costano le fedi??


Pensateci bene, non organizzateli con leggerezza.
Fate una scelta consapevole.












venerdì 28 giugno 2013

I miei anni alle medie. (brrrrrrrrrrrr)

"Un'appendicite è il posto dove Tarzan appende le scimmie". La fonte , pur incerta , sembra esser un amico delle medie inferiori del Cagnaccio. La datazione è imprecisa , ma puo' esser fatta risalire al 1993 dopo Cristo.

Coeva della precedente, troviamo la seguente composizione:

"quanto è buono , quanto è bello
 lo scatarro del cammello,
 così tenero e gustoso ed anche un po'
- gnam gnam -
filamentoso"


A scuola mia , a Napoli , eravamo un po' più rozzi. Non mi è possibile riportare i testi delle nostre canzoncelle , dato che per lo più sono volgari. Vere e proprie lance nelle orecchie (o negli occhi, per chi legge)
Gli anni delle medie inferiori son sono facili. L'età è quella in cui il carattere si forma maggiormente , avvengono cambiamenti rilevanti nel corpo e fai le prime piccole esperienze con l'altro sesso.
(almeno una volta era così, oggi i giovani son molto più "svegli" , anche se andrebbero usati altri aggettivi.

Dicevo, sono stati tre anni molto duri.
Per di più avevo fatto la primina , quindi mi trovavo in classe con gente un po' più grande di me. A quell'età già pochi mesi fanno la differenza, in termini di esperienze ed altro.
Ricordo in maniera molto nitida il primo giorno. Arrivai in ritardo nella palestra nella quale si stava facendo l'assegnazione. Man mano che la preside chiamava i cognomi, i ragazzi si facevano avanti , formando una fila indiana fatta da due indiani ( ma perchè si chiama fila indiana? E poi indiani d'America o asiatici? E gli altri popoli come la facevano la fila , prima che gli indiani la inventassero in questo modo?) .

Passano i minuti, vedo comporre la prima B , la prima C e mammamia nella prima C quanti criminali - appunto - facce cattive come possono esserlo dei bulli a quell'età per un bambino di quelli tranquilli , che se gli fai "BOOOO" sobbalzano.
"Fa' che non sia in questa classe , fa' che non sia in questa classe"
Un po' come fece Harry Potter quando non voleva andare a SerpeVerde.

E per fortuna passo.
Però non ci sono nemmeno nella D , dove tra l'altro c'erano un paio di ragazzine carine, di cui probabilmente mi sarei invaghito, senza mai confessar loro nulla.
Man mano che la palestra si svuotava , guardavo con maggiore attenzione chi rimaneva , convinto che si trattasse dei miei nuovi compagni.

Ed invece finisce tutto, e rimango con altri 3\4 ritardatari che non sanno dove andare.
Io ovviamente ero stato assegnato nella A. Mentre gli altri facevano conoscenza e si prendevano i posti migliori io stavo appena varcando la soglia della scuola.
Mi spiegano dove è la porta dell'aula, ci arrivo dopo essermi perso un paio di volte , prendo fiato e la apro.
Con mio sommo piacere scopro di ritrovare almeno 6 persone con cui avevo fatto le elementari.
Di veri bulletti non ce ne erano , grazie a Dio.
Mi sbattettero nell'unico posto libero, in ultima fila accanto ad una tipa che sembrava essere molto più grande di me. Era tipo una ripetente ribelle , credo che restare sui banchi fosse l'ultimo dei suoi desideri in quel momento.
Era un quartiere difficile , anche se non troppo degradato. Purtroppo i professori o sono demotivati, o poco attenti a causa del numero troppo alto di alunni da seguire, oppure combattono una battaglia inutile contro delle persone che si stanno formando e che a casa e nel tempo libero in strada non hanno chi li guida e gli spiega quanto sia importante studiare e non rimanere ignoranti.
Questo per dirvi che se ne sono persi tanti e tante per strada, anche troppo presto.
Io mi sono salvato forse proprio per amore della lettura, che per fortuna mi è venuto subito, e perchè la mia famiglia ci teneva a che io studiassi e mi seguiva il giusto, non asfissiandomi o pressandomi ma nemmeno fregandosene.

Comunque usciamo da questa parentesi sociale , ed usciamo anche dall'aula che devo andare in bagno.
Alzo la mano, mi viene concesso però devo aspettare che torna l'altro che è già fuori da almeno dieci minuti.
Quando finalmente torna esco, vado verso il bagno , ma giusto per uscire un po' e perchè stavano uscendo tutti, non dovevo fare niente.
Vedo le porte con le serrature sfondate e quei cosi che le chiudono mancanti.
Mi sciacquo un po' le mani, giusto per giustificare l'uscita. Tanto vale rientrare, che ci faccio fuori?

Mi si avvicina un tizio, avrà avuto un paio di anni  e una decina di centimetri in più rispetto a me.Ha anche un po' di barba , non la peluria scema che ho io.
Lo sguardo è un po' truce, gli puzza pure un po' l'alito di fumo.
"Questo adesso mi picchia", penso.
Non perchè gli avessi fatto qualcosa. Così, mi sarebbe sembrato normale.



"Oh, ma tu cunusce Antonell?"
"Come, scusa?"
"In classe cu te, ci sta na guagliona ca se chiamme Antonella?"
"Ehm , non lo so, sono nuovo non li conosco i nomi..."
"Ah. Vabbè. Se ci stà le dici di uscire?"
"Eh, va bene..."
"No, aspè. Lassa stà , nun fa' niente. E' capit?"
"Ok,  va bene."

Esco senza asciugarmi le mani, del resto non credo di ricordare ci fosse della carta all'uopo destinata.
Percorro il corridoio in silenzio, ascoltando i passi di questo dietro di me.

Entro, mi volto e vedo che mi osserva.Adesso sà anche dove trovarmi.
Non ricordo di averlo più visto , negli anni seguenti.
 L'abbandono precoce degli studi in alcuni casi forse non è un male assoluto.


Dal canto mio, imparai a non uscire fuori dalla classe e perdere tempo inutilmente in bagno.
Tutto ciò fu molto pedagogico. Diciamo che mi capitò di uscire ed andare a zonzo solo quando gli altri volevano giocare a "non si muovono le foglie" , che non è un gioco, ma una scusa per darsi dei paccheri.




"Dante
lo scorreggiante
ne fà una ,
ne fà tante.
Ne fa' una al limone
fa' scoppiar tutto il Giappone
ne fa' una all'arancia
fa' scoppiar tutta la Francia
ne fa' una al caffè
fa' scoppiar
pro
prio
TE."

(sempre scuola fighettina del Cagnaccio. Anno Domini 1991.
Canticchiare una cosa del genere nella mia sarebbe stato un suicidio, sociale ma soprattutto fisico. )



mercoledì 26 giugno 2013

La segretaria della mia palestra mi stalkera

Ebbene si, ne ho la certezza.
Vuole qualcosa da me , ormai lo sà anche la mia ragazza.
Il rinnovo dell'abbonamento.

Tutto è iniziato quasi un anno fà. Mi iscrissi alla palestra della mia lei, una di quelle in cui fai l'abbonamento a lungo periodo e lo paghi relativamente poco. Fu una trattativa estenuante tra il mio cagnaccio e la segretaria capa , con una che lanciava una cifra e l'altra che prendeva tempo , rilanciava , bluffava , ponderava.
Insomma una palla tremenda, considerando che io, durante il mese di prova gratuito che mi concessero , non avevo nemmeno il diritto di parola, con l'ordine preciso di non parlare in merito.
Certa gente ha la passione per ste cose, quindi meglio non interferire.

In ogni caso alla fine fanno questo affare reciprocamente conveniente , e parte questa iscrizione che ha come termine novembre 2013. Un periodo lunghissimo.
Tutto tranquillo? Eh no, perchè da aprile in poi è ripartita la spinta verso il rinnovo del contratto, roba che nemmeno Cavani è stato pressato così tanto.
Sms con cadenza almeno bisettimanale con le quali mi veniva annunciato di aver vinto , con tanto di punti esclamativi multipli , una mega offerta tipo 150 euro al mese , ma solo se firmo entro le 14 e 21 di lunedì!
Solo per me una fantastica bike in omaggio! Ecco, sto fatto che non l'hanno chiamata bicicletta mi ha un po' irritato, come se fossi carne da marketing che sente le cose in inglese e si arrapa.
Vuoi prendere una sanitary paper?
wow ok , ma che me ne faccio?
Ti ci pul... ehm lasciamo stà , avete capito.

Comunque la cosa peggiore , direi a tratti angosciante , è il trabocchetto che ti fanno per costringerti a parlare con loro. Una cosa proprio di una tristezza infinita.

Quando vai in palestra devi portare con te il tesserino con la foto brutta che ti hanno fatto al momento dell'iscrizione, che di solito ti iscrivi quando sei più ciotto e quindi rivederti in quella fotina scura ti secca pure un po' , comunque entri , lasci la tessera sul bancone che "devono registrarti l'ingresso" (???) dai un'occhiata veloce ai popò femminili sui tapis roulant per vedere che aria tira stasera ed entri nello spogliatoio.

Quando finisci di allenarti riprendi la tua roba , torni al banco per ritirare il cartellino ma quest'ultimo - puff - è sparito.
In questo modo sei costretto a rivolgerti a loro , chiedendo candidamente:

"Scusa... non trovo più il tesserino..."
"Mmm aspetta , ora controllo... tu sei???"

Sempre Gegge, è la terza volta che sparisce.
E lei, con il tuo tesserino ben stretto tra le mani, ti fa':

"Ehy ma qui sul computer c'è scritto che il tuo abbonamento scade tra soli 5 mesi!! Perchè non rinnovi?
C'è una offerta proprio in questo periodo! 2 anni a soli 250 euro!"
"Ehm , interessante e conveniente, ma non sò se resterò in questo quartiere così tanto... del resto mi sembra un po' presto per pensarci, magari dopo l'estate vediamo...."
"Ma se accetti c'è anche questa stupenda bike!"
"Ma non vado in bici, sai..."
"Ma come?? Guarda quanto è bella!"
"Si, però ...no... davvero...."

Inizio a farfugliare, voglio solo andar via.
Potrei dirle che non ho sti soldi adesso, forse questo argomento la frena.

"Va beh, dai , comunque facciamo uno strappo, puoi farmi sapere entro dopodomani!"
"Ok.."
"Allora sei interessato?!"
"No, non ho detto questo! Dico che ci penso.."
"Bene, allora ti posso chiamare?"
"Perchè? No, dai , davvero...preferisco di no..."
"Vabe...ma qui leggo che tu vieni con la tua ragazza!Lei non va in bici?"

Opporca vacca, poi dici perchè non vuoi andare in palestra.

"ehm veramente no...cioè ce l'ha già..."
(ma perchè non riesco a mentire e tagliare in questi casi?)

"Ma lei non viene oggi? Perchè non la fai venire?"
"Ehm lavora... "
"Allora posso chiamare lei?"
" NO! QUESTO NO, PER CARITA'!!"
"Ah, le dà fastidio? Ok...ok..."
"Allora io vado, ciao!"
"Fammi sapere entro 2 giorni , eh!"
"Ok!"


Inutile dire che nonostante le avessi detto chiaramente di non chiamarmi lo ha fatto lo stesso, una conversazione rapida del tipo :

"Ciao , sono XXXXx della XXXXXXX , come stai Gè?"
"ehm bene"
"Allora, non mi hai fatto più sapere niente del rinnovo!"
"Eh , no vedi... il fatto è che... vorrei aspettare...."
"Eh , ma poi non hai più la bike..."
"Eh vabè, senti poi non ho nemmeno i soldi adesso, è un periodo un po' così..."
provo a giustificarmi.
"Ma sei sicuro di no, allora?"
"Eh... mi spiace"
"Ok........"
"ciao"


Mio Dio.
Dio Mio.

Io capisco che magari hanno dei premi, degli obiettivi legati ai rinnovi alle iscrizioni, però mamma mia.
Vedi se si permettono di fare così con la mia lei, che appena provano con il gioco del tesserino desaparecido inizia a fare la faccia truce, dice con tono perentorio che ha fretta e che lo prende la prossima volta. Si è guadagnata il loro rispetto, io probabilmente vengo visto come l'agnellino da cucinare.

Comunque adesso sembra che sia finita.
Almeno fino a settembre.











lunedì 24 giugno 2013

Anche i pigri sudano

Ma soprattutto vanno in palestra. Anzi, probabilmente lo fanno più dei normo-attivi , visto che altrimenti la panza cresce ad un livello non più socialmente accettabile , in particolare nei mesi estivi. Diciamo che le ore (vabè i quarti di ) trascorse sullo scomodo sellino della cyclette - che dopo anni non sono ancora riuscito a capire quale è l'altezza ideale a cui regolarlo – sono il corrispettivo dovuto in cambio di tutti i minuti (vabè le ore) passati comodamente schiattati su di un letto\divano\poltrona\vabenepureilpavimentosehaiilcuscinoadatto.

Il vero pantofolaio ha bisogno di un forte stimolo per svestirsi di quello che ha addosso, sostituirlo con la tuta, cambiare pure i calzini , fare il borsone della palestra, cercare di non dimenticarsi l'asciugamano che poi sei tutta una fontanella di sudore e lasci la scìa sui vari attrezzi che usi e la gente prima di usarli prende la spugnetta imbevuta di non si sà cosa e pulisce benbene tutto , guardandoti come se fossi un'arma biologica.
E' giusto , l'asciugamano sugli attrezzi và usato. Ne sono un sostenitore convinto.
Però ci son persone così sceme che non fanno caso al verso in cui lo usano, e quindi si asciugano con la parte tutta spugnata , che era venuta  a contatto con l'attrezzo precedente , rendendone vana l'accortezza.

Lo stimolo più efficace , vi dicevo , non è costituito tanto dal fatto di guardarsi la panza e nemmeno da quello di voler essere in forma per fare un figurone alla partita di calcetto del giovedì , bensì dalla sguardo che fa' la tua lei quando ti chiede:
"Amore, ma non vai in palestra?"
e ti fa' quegli occhi falsi da gattoconglistivali , e te le dici
"ma no, dai, non ho voglia.Ci vado domani, però!"
"Ma dai, vacci anche oggi!"
"Ma non ho tempo, dopo devo andare a lavoro!"
"Ma no, ce la fai, se scendi tra dieci minuti!"

Dieci minuti. A partire da adesso, ovvero il momento in cui sei a letto e ti sei svegliato – errore madornale – per salutarla prima che esca. Proprio oggi che avevi il turno di pomeriggio e potevi dor riposare fino almeno alle dieci.

Sai già che stasera, tornata a casa, ti porrà questa semplice domanda:
"sei andato in palestra?"
Potrà accadere in qualsiasi momento, dalla preparazione della cena alla consumazione dei pasti.   Guardando un film abbracciati , o persino durante il "sentimento". Ma soprattutto potrebbe accadere l'istante prima di chiudere gli occhi, proprio quando pensavi di essertela scampata.
Te lo chiederà con aria quasi indifferente , quasi come se non le importasse , come se fosse solo per parlare e sapere cosa hai fatto oggi.
Il silenzio della notte e la  luce della lampada  ti faranno sentire come in una sala interrogatori di un poliziesco americano , e non riuscirai a mentirle.

Quindi, per evitare discussioni , saggiamente prendi e ci vai.

Ovviamente lei ti motiva adducendo argomenti scientificamente inopinabili, roba del tipo "è per la tua salute"  (nel senso che se non vado mi riempie di lividi). Ma tu sai quale è suo vero fine: tra due settimane c'è un matrimonio di un suo amico delle superiori.
Ci sarà mezza classe e lei , anche se non lo dice , gradirebbe averti accanto in forma.
Non rotonda, intendo.

Si sà come funzionano queste cose del rivedersi dopo tanti anni: gente che non si è più filata di striscio e che successivamente tornerà a non filarsi , ma che quel giorno è tutta uno schioccare di bacini bacetti e "oh-ma-quanto-tempo ,  ma-che-fine-hai-fatto , ti-volevo-chiamare-ma-poi "
e poi parlano tra di loro (male) di chi in quel momento si trova negli altri tavoli.

"Hai visto quella?Si è fidanzata con quel tizio..."
"si, quello che ha chiesto il bis del tris di primi!"
"Ma quale, il signore del buffet?"
"Si, si, sembra che sia riuscito a mangiarsi la bufala della mozzarella!"

domenica 23 giugno 2013

L'importanza di chiamarsi in qualche modo.

L'autrice di Harry Potter si vanta di aver partorito la sua creatura durante un viaggio in treno. Stiamo parlando del soggetto di almeno sette libri , insomma doveva esserci un bel po' di silenzio su quel vagone , visto la concentrazione necessaria per concepire una trama così complessa.
Non come su questo frecciarossa Firenze-Milano , sul quale c'è un gruppo di persone chiassose , di cui un uomo in particolare che parlaparlaparla ed ha l'aggravante di avere un tono di voce altisonante, che in confronto Fausto Leali quando canta sussurra.
Ecco perchè in Italia non nascono grandi opere d'intelletto: C'è sempre qualcuno che deve disturbarti nei tuoi momenti creativi , interrompere il flusso di idee. La Rowling se avesse preso questo treno avrebbe fatto eliminare il maghetto da Voi-sapete-chi alla sua prima visita a domicilio.

In ogni caso la mia opera d'ingegno in questo momento è infinitamente più lieve, visto che devo semplicemente trovare un nome per questo mio nuovo blog.
"Semplicemente"? , direte voi, colleghi blogger, che ben sapete quanto sia difficile fare una scelta del genere. E' un po' come scegliere il nome di un figlio, solo che questo lo puoi veramente scegliere te, non sei obbligato a dire "si, cara , questo è ottimo!".

A proposito, lei è seduta accanto a me, ogni tanto la sento ringhiare qualcosa contro il tizio molesto. Ho un po' di timore,visto che potrebbe esplodere da un momento all'altro.
Ogni tanto minaccia di alzarsi, andar lì e dirgliene quattro.
Nei momenti di calma relativa, opta per una soluzione un po' delatrice ma sicuramente più di buon senso: andare dal capotreno, fare la sp... la segnalazione, poi passa lui a fare il lavoro sporco.
Poi , in concomitanza con una impettata del tono di voce del tizio, che presumo stia viaggiando con alcuni parenti e stia provando ad allietarli con la sua simpatica vitalità , ecco che mi tocca tenere il Cagnaccio ben saldo alla poltroncina, che se mi distraggo è un attimo. Eppure qualcosa mi dice che gli altri passeggeri le darebbero man forte, la ergerebbero in gloria , creando un pericoloso precedente.

Ma torniamo a noi. Il viaggio prosegue più veloce del previsto, siamo già a Bologna e non mi è venuta mezza idea decente. Il vero problema è che esiste una legge fisica non scritta per la quale un titolo, in apparenza calzante e simpatico, è già stato concepito da almeno altri tre tizi prima di te.
E per saperlo basta interrogare google.
Impietoso, ti mostra questi piccoli geni che hanno sprecato la sequenza ordinata di lettere di cui avevi bisogno. Te , che saresti stato un ottimo padre, sei stato privato dell'esclusività di tali figlie.
E adesso ti devi rimettere a pensare, che se non hai il titolo il tuo blog non puo' nascere.
Il titolo, saranno solo poche parole ma possono determinare il destino della tua opera.
C'è gente che manco ci entrerebbe nel tuo blog, solo perchè hai dato ad esso un titolo che stà sulle scatole. E gente che magari ci entra proprio solo perchè è curiosa.
Se il titolo non fosse importante, secondo me molte ragazze in meno avrebbero visto "il diavolo veste Prada" , che se si fosse chiamato tipo "La mia capa è una stronza" avrebbe avuto meno appeal per un certo target. Va anche detto che magari ci sarebbero stati molti meno satanisti delusi all'uscita dalla prima, al cinema.

Quale sarebbe il mio target?
Giovani dentro, anagraficamente diciamo dai 25 ai 75 anni (però volendo , se le badanti sanno leggere bene l'italiano si puo' anche allungare un po' la forbice) colti – ma non troppo da ostentarlo -  amanti dell'umorismo non troppo raffinato ma nemmeno proprio rozzo rozzo , non volgare , un po' demenziale, che prova a far sorridere. Gente che quando è sola un po' di aria la fa' uscire dal corpo, dalla cavità orale e da quell'altra pure, senza necessariamente sentirsi uno zozzone.
Gente che non bada troppo all'ortografia, pur apprezzandola.

Mentre le colline emiliane scorrono veloci dal finestrino , inizio a considerare un po' di nomi papabili. Mi faccio anche aiutare dalla mia lei, un po' per avere un confronto un po' per evitare che esploda, visto che il tizio ha iniziato a giocare a carte e da un po' stà urlando le carte che mette sul banco.
"serve un nome che parli di me..."
"Ok,però deve essere di impatto, simpatico, semplice , facile da ricordare e da scrivere... li puoi mettere gli apostrofi o roba del genere?"
"Mah, sai che non lo so? Comunque alla fine non è così importante , visto che posso chiamarlo come voglio il blog, però dubito che mi risponda..."
"eh?"
"No, niente."
"Allora vediamo ... il pantofolaio...il pantofolaio..."
"Eh? Proprio questo appellativo?"
"Ne hai uno migliore?"
"Ok, aggettiviamolo adesso. Il pantofolaio... il pantofolaiomatto!!"
"Ma si! Va benissimo! C'è pure un richiamo ad un personaggio della letteratura!E' geniale!"

Talmente geniale che Google ci dice che ne esiste già almeno uno.
Proprio come quella volta che avevo ideato quel detective inglese che suonava il violino , per poi scoprire che ci avevano già pensato secoli prima.
Va beh, andiamo avanti.
Ed escono altri sette\otto nomi improbabili o comunque già usati.
Troppo tardi, baby.

Alla fine , semplicemente , niente aggettivi.
Eccoci qui.

Benvenuti ,
buona lettura a tutti.