giovedì 21 novembre 2013

Contrordine , si torna al vecchio blog

Ok, se avete la pazienza di seguirmi ormai dovreste sapere che ho la sindrome del cambiamento di blog, in base alla quale cambio blog con la stessa frequenza con cui la gente normale cambia pettinatura , telefonino .
Perchè?
Non chiedetemelo, forse è semplicemente perchè , in fondo , ricominciare è stato più difficile del previsto, in diversi mesi 40 lettori non sono poi tanti, ultimamente i commenti ad ogni post sono pochissimi, insomma visto che scrivo anche e soprattutto per gli altri, nel senso che mi fa piacere che mi leggano, preferisco ripartire da un "posto" dove ci sono già 200 potenziali lettori, con tutti i vari collegamenti da altri blog ai post che man mano inserisco, rispetto a qui. Però l'idea del pantofolaio mi piaceva , quindi ho fatto una specie di fritto misto.

E vabbè , da oggi in poi
 - fino a nuovo cambiamento di idee -

chi vuole mi legge su

www.pensieriecassate.blogspot.com



martedì 19 novembre 2013

Il ritorno di Scoopy

I nuovi lettori non sono sicuro sapranno di cosa stiamo parlando, comunque posto anche qui:


Le altre le trovate nell'apposito blog

www.leavventurediscoopy.blogspot.com


lunedì 18 novembre 2013

La storia Ancestrale (robba da veri nerd)

Correva l'anno 1993.
Il Gegge  era un timido undicenne appassionato di lettura . All'epoca il fantasy non era un genere commerciale come lo è diventato oggi, a seguito principalmente dei film e delle serie ispirate ai capolavori di Tolkien  e delle cronache di George RRR Martin ecc ecc , si al massimo avevi visto "la storia infinita 1 e 2 " , le repliche (già allora) di Fantaghirò, insomma già allora venivi classificato come nerd se avevi gusti simili e più di nove anni.
Almeno nel mio popolarissimo quartiere napoletano , scuola elementare e medie inferiori incluse.

All'epoca erano molto più diffuse di adesso le collane della hobby & work ,quelle con tutte le uscite settimanali o bimestrali che il primo fascicolo non costava nulla, poi per gli altri dovevi svenarti, visto che la serie completa di qualunque cosa aveva almeno 50 numeri.
C'era ovviamente ancora la lira, ma non nel mio portafogli, così dovevo chiederle a mia madre, che tutto sommato li sganciava felice, visto che il figlio leggeva e non si comprava altre cose "pericolose".

La storia ancestrale, dunque , era appunto una collana fantasy che usciva ogni due settimane, con un fascicolo di poche pagine (almeno per chi è abituato ad un fumetto bonelli) con delle illustrazioni davvero niente male, e raccontava la storia di un ragazzo (nel quale probabilmente l'autore sperava si identificasse il lettore, non conosco il target preciso, ma essendo narrativa per ragazzi direi che più o meno avremmo dovuto esserci con la mia età) che si trovava catapultato in questo mondo fantasy con animali mitologici, mostri, nani , scheletri , un po' di tutto.
Anzi no, sinceramente manca un po' la patata, quasi nulla.

Vabè, comunque ogni storia poi si concludeva sul più bello, nel momento di tensione, e te dovevi stare due settimane ad aspettare che uscisse il prossimo.
Arrivai fino al numero 4. Non ricordo perchè smisi, forse perchè il giornalaio sotto casa non se ne rifornì più, forse saltai un numero per dimenticanza, forse scoprii la masturbazione. Boh.

In ogni caso, durante gli anni successivi, coltivando la passione per fumetti e roba del genere, ogni tanto mi chiedevo se l'avrebbero mai ristampato, cosa che non accadde mai.
I fascicoli che avevo comprato son finiti nel magico mondo dove finiscono tutte le cose che non troverai mai più, nascoste o buttate forse da tua madre durante qualche pulizia di primavera , bruciate forse nel camino da papà che doveva accendere il fuoco, insomma mai più visti.

Qualche settimana fà mi viene la curiosità di controllare su ebay (eh, ci ho messo solo qualche anno da quando l'hanno inventato, ma alla fine ci son arrivato) ed ecco che trovo la collezione completa, tutti e 26 numeri, ad un prezzo onesto. Si tratta della prima serie , che poi scopro essercene stata un'altra dai numeri 27 al 52, che ha una svolta di fantascienza, con un mondo parallelo tutto robotico, insomma una cosa lontana anni luce dalle prime ambientazioni e generi, una cassata pazzesca. Succede.
Però i primi 26 numeri son lì, a portata di mano. di click.

forse è la prima volta che prendevo qualcosa su ebay, con un po' di diffidenza, nonostante i commenti positivissimi e numerosissimi del venditore , sgancio ed attendo.
Dopo qualche giorno suonano al citofono, mi precipito sottocasa e c'è la postina che mi porge il pacco. Sembravo Rossella Brescia quando le portano le scarpe, solo che visto che sono un uomo simulo indifferenza e cordialità.
Salgo su, straccio la confezione ed eccomi finalmente dinnanzi ad un piccolo sogno da ragazzino.
Tutti e 26 fascicoli , lì per me.

Sfoglio i primi 4 , quelli che avevo già, e faccio un piccolo grande balzo nel tempo, rileggendo quelle stesse parole, notando le stesse illustrazioni. Non li divoro,come avrei immaginato, diciamo che vado al ritmo di 3\4 al giorno. Devo scontrarmi con il fatto di leggere qualcosa pensato per un 12enne , avendo un cervello da 30enne. Non ridete, non era na battuta.

Ed ecco che cominciano ad apparirmi chiaramente i difetti, anche piuttosto grandi. Dallo stile narrativo, troppo elementare e forse un po' ripetitivo, alle soluzioni ai vari problemi che si prospettano ai personaggi, risolte in maniera eccessivamente semplicistica. Ad esempio, un numero si chiude con qualcosa del tipo "erano davanti ad un mostro mostruoso, fortissimo, avevano perso le speranze.Sarebbero morti?"
E poi il numero dopo si apre con "Allora il protagonista pensò "ce la posso fare" si fece coraggio e lo uccise con un colpo di spada.!"
Insomma, è un racconto che avrebbe un grande potenziale, se solo fosse stato sviluppato con più cura, allungando un po' il brodo, creando più tensione. Gli ingredienti ci sono tutti, la trama anche non è male.

Il problema invece sono io, che son cresciuto. A questo punto è lecito chiedersi se avessi fatto bene a non leggerlo mai, a conservarne il ricordo come di qualcosa di wow.
Tutto sommato son contento di averlo recuperato, avrà un posto negli scaffali e forse un giorno lo farò leggere ad un eventuale figlio.





domenica 17 novembre 2013

Le feste nei film e telefilm americani

Questo fine settimana son stato solo in casa, che il Cagnaccio era fuori dai da Milano.
direte voi: 
Wow, stupendoso , puoi fare quello che vuoi, una mega festa di quelle che si vedono nei telefilm americani , scassartiabbestia , insomma sesso droga e rock&roll!!! Libertàààààààà!!

.....
seee vabbè. Ma chi, io?
L'unica donna che potrei invitare qui a casa è quella delle pulizie.



Mi tocca farle.
Che quando torna deve trovare tutto lindo e pinto, che poi Lunedì deve venire da noi un suo amico a cena.
Tutto a posto baby, ci penso io.
In primis a non sporcare, poi a pulire.
E così quando torno a casa dal lavoro trovo un biglietto sul letto.
Che tesoro , mi ha lasciato una cosa romantica del tipo "mi mancherai" e queste menate lì.
Dunque vediamo:

1) Piegare e mettere a posto le mutande sul letto
2)Pulire il bagno BENE   (giuro che ha usato la funzione rafforzativa dello stampatello)
...ed altre cose che ometto per mantenere almeno un minimo di dignità.

Insomma, che vi devo dire. il settimo Giorno Gegge non si riposò.

Ma vi dicevo, altrimenti poi dite che faccio i titoli ingannevoli che uno voleva leggere delle feste nei telefilm ed invece si è sorbito sto sfogo, (fate finta sia stata una specie di pubblicità su youtube)
ricordate le feste che si vedevano nei film e telefilm americani?
Le classiche feste che venivano fatte quando i genitori andavano fuori a trovare i nonni in Minnesota , e tu che avevi una villa a due piani non potevi non approfittarne di una cosa del genere.
te la proponeva l'amico figo , promettendoti un po' di patata , e te vabbè basta che non sporchiamo il persiano in salotto, che era dell'imperatore Ottomano.
Ok, tranqui , amico. Tanto saremo al massimo in otto, una cosa tranquilla.
Invitiamo giusto i più stretti , gli altri restino pure a casa a guardarsi USA got's talent.

E la scena successiva ecco i vichinghi (senza offesa per la comunità dei vichinghi , per la quale ho rispetto) che devastavano tutti gli ambienti, tutti i vani , con sforzi vani del proprietario di fargli mettere almeno i copribicchiere. Tutta quella gente imbucata, invitata da chissa' chi , che del resto all'epoca non c'era facebook.
ecco , a me questa cosa mi ha sempre messo ansia.
E rabbia, tanta.
Ma che cazzo, uno ti invita ad una festa - anzi non ti invita nemmeno- e tu gli devasti la casa?
Ma che è , robba proletaria che questo tipo ha una megavilla a due piani e vaffanculo t'a sfonno?
Ed il tipo che vomita nel bagno , quello che ti vomita nel lavello della cucina, e quello che vomita sul persiano, ecchecazzo cambiate catering!
Per non parlare della violazione a mio parere più grave: La camera matrimoniale di mammà e papà violata da due che vogliono fare zac zac?
Vabbè che era pure uno stupido il proprietario, che poteva almeno chiudere a chiave tutte le camere.

Di solito poi la serata si concludeva o con l'arrivo di una pattuglia di polizia, oppure con il ritorno improvviso a casa dei genitori, che il papà si era dimenticato di fare pipì e non gli piace andare nei bagni dell'autogrill.
E non si sà quale era peggio.





mercoledì 13 novembre 2013

Il Gegge Cresimato

E' successo , domenica scorsa.
Adesso non ho proprio più scuse o impedimenti formali, son costretto a sposarmi.
Che prima potevo dire "eh, ma sai , io non ho fatto la cresima...mannaggia....adesso i preti vogliono che fai un corso biennale , due volte a settimana...e non devi mancare per almeno il 78% delle lezioni...e non parliamo della prova finale...insomma...io vorrei , ma questi devono pure venirci incontro a noi giovani di oggi delle nuove generazioni...mica è colpa mia se mia mamma per proteggermi dalle insidie di un matrimonio troppo precoce ha deciso a suo tempo di non farmi prendere questo sacramento!"

"Ma io veramente ho chiesto alla Chiesa vicino casa, una decina di incontri e poi sei pronto!"
"CHE COSA??? ma questo prete, come osa? Ora mi tocca scrivere al Vaticano, perchè non è possibile fare una cosa del genere, con una simile leggerezza...poi dice che la gente si allontana dalla Chiesa...se succedono queste cose....è normale che poi diventano tutti atei questi ragazzi di oggi!"
"Il Sabato pomeriggio, ok? Cerca di essere puntuale!"
"Agli ordini, capo!"


Ed iniziò questo corso. Per fortuna era per adulti, ma non nel senso che si dicevano cose un po' hard, bensì in quello che non c'erano dei bambini. Tutta gente intorno ai trentanni, di quelli che devono sposarsi ed allora devono sbrigarsi a rinunciare al demonio. C'erano pure un paio di ragazze, pure carine, che erano lì a cresimarsi anche senza poi sposarsi, ma uno che va lì che tutti sanno quale è il motivo poi non è che puo' mettersi a fare il provolone o l'apprezzatore, insomma.
Qualche parola va spesa anche nei confronti della maestra, o docente, colei che ci ha tenuto il corso.
Non è difficile descriverla, diciamo che è una di quelle donne che la domenica mattina fanno a mazzate con le altre vecchie per prendersi i posti migliori in prima fila, dinnanzi all'altare. Che poi si litigano i cestini per le offerte, la lettura delle letture,insomma il vero potere all'interno della Chiesa, altro che l'Opus Dei.
Eppure , a suo modo, non era poi tanto male. 

Arriva il giorno della cerimonia, ed il Cagnaccio mi va in ansia.
"cosa ti metti???"
Eh, in effetti non ne ho idea di come ci si debba vestire alla cresima. 
Parlavo con un altro condannato, su cosa avremmo dovuto fare.
"tu come ti vesti?"
"Boh, non so - rispondo - non credo con la cravatta, al massimo la giaccia e sotto il jeans, così sono faschion-casual..."
"Giusto giusto!" mi risponde lui.

E poi me lo trovo la sera in chiesa, in completo tutto elegante incravattato, che per fortuna me l'ero messa pure io sotto il maglioncino ed il pantalone con le scarpe fighette.
Ma non gliene faccio una colpa, anche lui avrà avuto il suo capo che lo ha obbligato a vestirsi bene.
La cerimonia sta per iniziare. Avete mai assistito ad una cresima? viene un supersacerdote a farla, mica basta il prete normale.Voi vi sedete tutti nei primi banchi, con somma disapprovazione delle vecchine, che almeno per questa settimana devono fare pippa.
Tutte tranne la tua docente, che si gode la sua posizione di potere , guardandole a mo' di sfida.
Domenica prossima torneranno ai loro posti di combattimento, in pole position per prendersi la comunione.
Ma non oggi.


Poi è il momento in cui il supersacerdote  minaccia di interrogarci tutti , per vedere se siamo al corrente e consapevoli di quello che stiamo facendo.
Silenzio.
 Terrore.
 Perchè ho dormito mentre quella spiegava?
Anche gli altri  sono messi peggio, mi sà che nessuno ha ripetuto.
cosa ci chiederà? le 7 virtu'? I 4 punti cardinali? Una domanda a piacere? l'usufrutto e gli altri diritti reali?
La docente diventa paonazza, qualcuno inizia a simulare un malore improvviso.
...
Scherzetto.
Che birichino il superprete!
Secondo me lo fà sempre, e ottiene ogni volta il suo effetto.
La maestra torna a riacquistare colorito, il suo onore con le vecchiette è salvo.
Noi torniamo a tenere la testa alta, mentre prima simulando uno stato di preghiera, guardavamo il pavimento.
Poi un bel discorso, devo essere onesto, e la funzione vera e proprio con l'arrivo dello Spirito Santo tra noi. Su questa parte non ironizzo, un po' per non urtare la sensibilità di nessuno, un po' perchè ci credo a ste cose, quindi andiamo avanti.
Prima toccava leggere, servivano dei volontari . Ho subito pensato fosse un ottimo test per vedere se il corso di dizione stava dando i suoi frutti, ma poi sono arrivate due ragazze che hanno frequentato anche loro il corso di cresima ed ho scoperto che si erano prenotate da due settimane. Son le future vecchiarde che un giorno combatteranno per affermare il loro potere.
peccato, avrei letto piano ed a voce impostata.
Non sanno cosa si sono persi, potevo interpretare la lettera di San Paolo come un attore inglese interpreta un dramma Shakesperiano.

Poi arriva il momento delle offerte, e pure quello avrei potuto farlo io , se solo avessi avuto un po' piu' di coraggio. Giusto per fare questa esperienza, insomma quando mi ricapita piu'.
C'era il cestino a terra, già pronto, dovevo solo prenderlo ed andarmene girando a prendere i soldi dalla gente. Avrei potuto farci uscire almeno un signor post da quei brevi minuti, descrivendo cosa si prova e le reazioni della gente. Ed avrei pure incassato bene, con il mio sorriso.
Ed invece, credetemi non romanzo, ho titubato qualche secondo, quel poco che è bastato per far prendere la rincorsa ad una vecchia che ha acciuffato il cestino di vimini, con l'aria di uno del mestiere (scansati, pivello!) ed ha iniziato a raccogliere.
Vabbe' , magari farò in modo di leggere o raccogliere fondi durante il matrimonio, quando sarà.
O al massimo , se non me lo fanno fare in chiesa, girerò al ristorante, tra i tavoli, a prendere le buste!

sabato 9 novembre 2013

Il mio post serio annuale

Ok, premetto che serio non necessariamente significa intelligente o sensato, quindi non aspettatevi chissà quale concetto particolare. Tuttavia ogni tanto devo scrivere qualcosa di serio, così giusto per spiazzare il lettore che magari si aspetta il solito post settimanale sulla cacca.
persino Studio Aperto nei primi 3 minuti ci piazza un servizio serio, appena prima di parlare del tanga di Belen, quindi mi adeguo.

E' una riflessione sulla società italiana.

Una società che prevede come pene (pene nell'accezione di sanzione, non organo genitale, quindi con la é così, ovvero chiusa) per la violazione della maggior parte delle regole del vivere civile una sanzione pecuniaria. Quasi tutte amministrative, qualcuna anche penale , ma per lo più , ripeto , pene monetarie.
Hai sbagliato? ok, paghi o fai ricorso. Però poi se lo perdi paghi di più. Però in ogni caso, se viene accertato che hai sbagliato, paghi.
Le ipotesi che prevedono limitazioni della libertà personale sono relativamente poche, e riservate alle violazioni più gravi delle regole del vivere insieme.

Dicevo, in un sistema che prevede appunto tale tipo di sanzione, esiste una categoria di persone per le quali la pena non riesce in nessun modo ad assolvere le proprie funzioni (si dice retributiva e dissuasiva, tecnicamente) in quanto queste persone, appunto, non hanno , almeno ufficialmente , nulla.

E quindi non hanno timore di una sanzione amministrativa (comunemente detta multa) in quanto già sanno che non la pagheranno mai, visto che possono anche passare degli anni ma l'ente (Lo Stato, il Comune ecc) non avrà mai la possibilità effettiva di riscuotere qualcosa.
Le sanzioni fatte a queste persone non sono altro che uno spreco di tempo e di carta.

Ovviamente non ne faccio un discorso in nessun modo legato alla nazionalità delle persone, è pieno di italiani che non dichiarano redditi e nonostante ciò girano con macchinoni ecc (scusate il discorso un po' populista) ma ovviamente la cosa si sente in maniera più forte verso gli stranieri che arrivano da noi e - questi sul serio - non hanno nulla. La pretesa in questo caso di riscuotere delle somme in cambio delle violazioni (pensiamo anche alle più comuni, come magari il fatto di salire sul treno o sull'autobus senza biglietto) è assolutamente vana, in quanto potranno decorrere tutti i termini del mondo, passare gli anni , ma mai sarà possibile percepire quella somma.
Anzi, è proprio una pretesa ridicola.

Non ne faccio nemmeno un discorso di mancate entrate , il vero problema è legato, a mio modestissimo parere , al fatto che come dicevo sopra manca proprio la possibilità di sanzionare (punire sembra un verbo troppo forte, ma non ci sarebbe nulla di strano ad usarlo) alcune persone, e questo le porta a vivere fregandosene di tante regole della società, regole che invece se non vengono rispettate da una persona diciamo qualunque portano ad una sanzione quasi certa ed ad un sacrificio per il riuscire a pagarla, che il piu' delle volte riesce a dissuadere la persona dal ripetere il gesto. (coglioni a parte, ma vabbe')

Questo aspetto , sempre a mio modestissimo parere, stà facendo aumentare il clima di tensione tra le persone che vivono nella nostra società. Chi pretende il rispetto delle regole ha effettivamente ragione , che gli vuoi dire - ovviamente non deve essere ipocrita e rispettare a sua volta tali norme , però si chiede lecitamente per quale motivo altre persone possono fare altre cose godendo di una impunità di fatto.

In conclusione: Una società che non è capace di far rispettare le proprie regole da chi ne fa parte, a che cosa è destinata?

boh , chi vivrà vedrà.
Io una soluzione ce l'avrei:
Vìoli una norma, esempio sali sul treno senza biglietto?
Vai con il verbale.
Non lo paghi e non fai ricorso, insomma te ne freghi perchè tanto non possono farti niente?
Ok, allora ordine di fare dei lavori socialmente utili , in alternativa alla sanzione pecuniaria, con i quali ripaghi la società. Anche solo un giorno di lavoro, eh. Però te lo devi fare.
Non ottemperi a quest'ordine?
Pena detentiva (ovviamente breve , deve esserci proporzionalità)
Potrebbe essere un deterrente...

Ia' , mò fondo un partito!






venerdì 8 novembre 2013

Potere della recensione della Luna : Vieni a me !

E niente, va, proviamo ad inaugurare una nuova rubrica.
Recensioni di cartoni animati, che così magari racimoliamo qualche nuovo lettore di quelli ingrippati per queste cose .

Iniziamo con un cartone animato che è andato in onda fino a qualche anno fa in Italia, ma che oggi per fortuna ha smesso di tormentare le menti delle ragazzine italiane, che son passate direttamente dall'albero azzurro ai video su mtv , facendo il salto generazionale.
Parliamo di Sailor Moon , la Marinara della luna, che non è il titolo di una pizza (mmm gnam pizza marinara...aglio , origano e mozzarella...la pizzeria vicino casa mia , a Napoli, la fa' da Dio... una cosa fantastica, peccato che poi hai un po' la fiatella da aglio ma vabbè non è che puoi avere tutto) ma il titolo di un manga, credo. Si , forse ci hanno fatto un manga prima. Per i lettori più anziani e meno al passo, un manga è tipo un fumetto , ma si legge al contrario. Un ottemuf , insomma. Roba orientale.

Eccole qui, in una immagine presa dalla rete.



Protagonista assoluta indiscussa della serie, nonostante la mancanza di personalità , è Bunny . Una che si chiama Coniglietto , in effetti , deve avere dei problemi di socializzazione radicati, mentre invece la tizia ha un gruppo di amiche tutte stereotipate , che escono insieme solo grazie al fatto che ognuna si fa la tintura ai capelli di un colore diverso , in questo modo non litigano.
Bunny ha delle lunghe extension tipo trecce, è bionda e dovrebbe avere intorno ai 16 anni, o almeno quella è l'età in cui i ragazzi giapponesi non possono mai stare tranquilli che gli attribuiscono dei super poteri o scoprono di averli oppure hanno una missione. Roba del genere.
Le sue amiche stessa cosa, solo che ognuna ha avuto un diverso pianeta del sistema solare a cui ispirarsi.
devono salvare il mondo da dei tizi cattivi che vogliono conquistarlo, ma non si sa mai per farne cosa.
B. ha un gatto che parla, ed è pure antipatico , come lo sarebbero tutti i gatti se parlassero.
Quando si trasforma indossa un costume alla marinara (mmm ari-gnam) e nessuno la riconosce, pure se è uguale a se stessa. Nemmeno una maschera, un po' di phard, dei baffi finti. Lei proprio.
stessa cosa anche per le altre.
Ed io che trovavo improbabile che nessuno capisse che Clark kent è in realtà
ATTENZIONE SPOILERISSIMO

Superman.

Comunque la trama degli episodi è sempre la stessa: Le ragazze stanno studiando\facendo sport\shopping\ cazzeggiando  , quando ad un certo punto il capo dei cattivi crea una creatura cattiva da mandare sulla terra, per possedere qualche persona umana, quella creatura però è così scema che va sempre nella loro città e pesca sempre qualche persona che le ragazze hanno appena conosciuto.
Ad un certo punto il cattivo attacca la persona, le ragazze arrivano a salvarlo, sembra che stanno per soccombere nonostante siano cinque contro una, roba che manco in dragon ball contro Freezer, ed ecco che

Et voilà :


Fighissimo, in questa immagine presa dalla rete. 

IL MILORDE!!!

Figo , con la voce impostata che parla con il diaframma, una mascherina così giusto per coprirgli gli zigomi, splendido esempio di un incrocio tra zorro ed il cattivo dell'UomoTigre , prende delle rose che ha appena comprato dal Bangladesh fuori al locale ad un euro l'una e le lancia contro la creatura cattiva, con la speranza che si punga e si metta a piangere. Questa cosa fà arrapare Bunny, che è convinta che le rose le avesse portate per lei, e quindi si carica e lancia il suo corpo mortale che fa morire la creatura, liberando la persona.

Il tutto moltiplicato per non so quante stagioni, cambiate ogni episodio soltanto i fattori:
-Cattivo che crea la creatura
-Creatura creata
-Vittima

Ed otterrete SAILOR MOON.

Buona visione!

se vi è piaciuto , decidete voi il prossimo da essere recensito:
Cavalieri dello Zodiaco
oppure
Holly e Benji






giovedì 7 novembre 2013

Il riprendisogni

Un tizio mi si avvicina. E' calvo, vecchio. La faccia è un po' gommosa, non avendo grandi doti descrittive vi dico che ricorda vagamente il protagonista di Up , anzi diciamo che è lui, ma con meno capelli.
Io mi trovo al binario di chissà quale stazione , passaggio.
Non devo aspettare nessuno, chissà che ci faccio lì. Arriva sto tizio, vi dicevo, ed è in bicicletta.
Mi ferma, e mi fa:
"scusi, ha visto quest'uomo?"  mostrandomi una foto di una di quelle tante persone scomparse.
La guardo. Il mio inconscio decide di inserire nella trama di questo sogno un altro elemento: Ho già visto in passato questa foto.
"Mi spiace, non l'ho visto...so che è scomparso, ma ...nulla..."

Allora il tizio mi guarda e fa:
"Mi sà che hai cercato male..."
e si allontana lentamente. 
Poi penso, faccio due più due, e mi accorgo che il tizio era proprio lui, solo calvo.




Perchè ve lo racconto? Perchè sto sogno devo finirlo.
E' una cosa che ho sin da bambino, questa.
Se faccio un sogno, e lo lascio a metà o a 3\4 , magari perchè ero stato svegliato da mia madre, dalla luce del sole, dagli uccellini oppure dall'impellente bisogno di fare pipì , poi mi resta in testa e ci rimango male che non l'ho finito. Quel senso di incompletezza mi pervade e ritorna durante la giornata, nei momenti più disparati. (che bello scrivere "disparati" , son quelle piccole soddisfazioni di chi ha un blog) 
Insomma, succede che poi , se mi ricordo, la notte successiva cerco di riprendere il sogno da dove l'ho lasciato. Me lo impongo. Quella storia deve finire, che il pubblico ha pagato e non è che puo' rimanere così con un finale aperto da interpretare.

di solito ci riesco, non subito, ma ci riesco.
Dopo qualche notte, passasse anche un mese, mi ritorna quel sogno, proprio da dove lo avevo lasciato.
Un po' come quando vedi in tv un film già iniziato che hai già rivisto.
Ma che schifo di metafore, vorrei me ne venissero di più originali, ma qui tocca soprattutto essere chiari.
E così riecco che mi  son apparse , nel tempo , le ragazze che mi avevano mollato e che nella prima parte del sogno erano improvvisamente sparite , le avventure nei posti più strambi correlate a dialoghi assurdi con improbabili personaggi scaturiti dall'incontro, durante il giorno, con esseri reali ancora più strambi.

ora mi tocca riprendere sto tizio, capire perchè era sparito, che voleva da me.
E corrergli dietro mentre sta in bici, quello sarà un dramma.
magari cerco di convincere il mio inconscio a prendermi uno skate tipo quello di Ritorno al Futuro.

martedì 5 novembre 2013

cosa vorreste su questo blog?

Si, insomma, giusto per capire un po' i gusti del pubblico.
Perchè è vero che uno scrive per se stesso, ma è vero pure che questo fatto che uno scrive per se stesso è una grandissima balla. 
Quindi, cosa vi diverte?

1) Storie di vita vissuta , possibilmente di coppia
2) Recensioni di film, libri, serie tv , scontrini fiscali , liste della spesa.
3) Monologo pseudo comico con battutone trash
4) Riflessioni profonde 
5) Varie ed eventuali
6) Post sulla cacca
7) Ricette di alta cucina
8) Polemiche montate ad hoc con altri blogger


Fatemi sapere, che qui ci organizziamo.


domenica 3 novembre 2013

Io dovevo andare a Zelig!!

ed infatti alla fine ci sono andato.
Come spettatore, si intende. A vedere uno degli spettacoli ordinari che fanno il sabato notte nello storico locale ,tempio della comicità milanese.
E' un trampolino di lancio per i futuri grandi comici che verranno poi passati al grande pubblico televisivo.
Non tutti ce la faranno, però qualcuno si.
Guardandoli , ti diverti ad immaginare chi vedrai presto in tv e di chi ti dimenticherai.
Alcuni sono bravi, davvero. E soprattutto non sfruttano il tormentone e la monotonia che comporta.
Ovvio, non potrebbero farlo nemmeno volendo, visto che non sono ancora conosciuti.

Sono giovani, qualcuno ha la mia età, altri forse più piccoli.
Bello andare a vedere il cabaret dal vivo, e pensare che volevo restarmene a casa a poltrire , dopo aver visto la partita, ieri sera.

L'unica cosa angosciante, se così vogliam dire, di questi spettacoli, è che hai sempre un po' "paura" che ti tirino in mezzo, nel senso che chi stà sul palco è avvezzo a scherzare con il pubblico ed indovina sempre quattro\cinque "personaggi" con cui poi scherzare a ripetizione tutta la sera.
Nulla di particolarmente invadente, ma per un timido non è proprio il massimo.
Che poi me la sono scansata, non mi ha filato di striscio.

Quando entri allo Zelig vedi sulla parete sinistra le foto in bianco e nero di tutti gli artisti che poi sono diventati tra i più grandi comici italiani, son fotto che si capisce essere state scattate qualche anno fa.
(quando forse la trasmissione era nel momento di massimo splendore, ultimamente sento diverse persone che se ne lamentano, personalmente non saprei dire visto che non mi capita di guardarla da una vita)
E' un po' strano pensare a come nascono le cose, a come un teatrino di prima periferia, seminascosto, possa poi sfornare tutto quello che ha sfornato. A come chi ha calcato questo palco intimo , pian piano abbia avuto conferma delle sue capacità e poi abbia fatto il grande salto.
Molti dei comici già affermati si sono esibiti ieri, alternandosi ai meno esperti e famosi.

Bello, bello, bello.


venerdì 1 novembre 2013

I troioni che potrei conoscere su facebook

Da un po' di tempo, quando apro fb con il telefonino, tra le "persone che potresti conoscere" escono delle ragazze piuttosto avvenenti, con foto profilo piuttosto avvenenti, insomma dei gran pei bezzi di carne montana.

Una volta fb ti suggeriva delle amicizie pescandole tra i tuoi amici, ed ecco che ti vedevi apparire il compagno di classe che volutamente avevi ignorato, oppure l'amico di tuo cugino, che incontrasti ad una festa.
O ancora la tipa che frequentava il tuo liceo , ma una tipa normale, non queste fenomene fenomenali...
Hanno tutte una foto profilo ammiccante, in cui sono boh tipo straiate sul letto mentre deve fare caldo, perchè hanno solo il reggiseno , oppure con foto vecchie scattate penso la scorsa estate, mentre sono sulla spiaggia.
Ci pensi un attimo, cerchi di capire se ci sono amici in comune, ma nulla.
E figuriamoci se i tuoi amici conoscono una cosi.
Del resto manco te la conosci.

Però potresti conoscerla.
...come?
Se fossi più figo, magro, simpatico, danaroso (si , in quel caso presumo di si) , muscoloso , interessante, danaroso?

Stà di fatto che non le conosci. E quindi , visto che il tuo antivirus è una mappina, non ri arrischi nemmeno a chiedere l'amicizia. Ora, parlando seriamente, a me frega nulla che sono già incatenato, ma qualcuno di voi ci è cascato? Sà dirmi di che cosa si tratta? Cosa cercano queste donne?
E soprattutto perchè facebook fà una cosa del genere?
Che roba è...?

mercoledì 30 ottobre 2013

Di palestra e di pallestra

Oggi sono tornato in palestra, dopo circa due mesi dall'iscrizione.
Una vergogna, lo so.

Fine agosto, promozione annuale per x euro (anzi, xxx ) massi dai andiamo scendiamo sti chiletti in più facciamolo adesso prima di Natale evvai eccecc.
Mi iscrivo, giorno uno arriva l'istruttore, un tipino tutto ingrippato per i muscoli che pensa che tutti siano ingrippati per i muscoli e mi fa' un discorsetto responsabilizzatore realistico parossistico lapalissiano :
"dobbiamo impegnarci (ndr dobbiamo?) però non credere che per Natale sei una statua eh?Ok?"

mmm.
Ma cosa credeva, che volessi essere messo nel presepe?

Comunqe, vabe.
Evvai ok adesso mi scasso due ore al giorno corsi pesi tappeto ecc ecc.

coff coff
eeeeetciù

Un mese e mezzo di condizioni precarie, tra tosse , raffreddore e muchi.
Sputazzati un po' ovunque, se non riuscivo a prenderli in tempo.
Ed i turni a lavoro, i corsi , l'università, la poca voglia.

Insomma , ho iniziato oggi.
tanto che quando sono andato lì la tipa mi ha guardato con il tipico sguardo di chi guarda uno che non ha mai visto. Un gran bel pezzo di gnocco, però mai visto.
Quindi la anticipo, dicendo che son già iscritto, ma che per motivi personali son tornato oggi.
Del resto son frasi inutili, già sanno tutto. basta che passi la scheda e leggono i giorni ed arririttura le ore in cui sei stato lì.
Un ottimo alibi, dovessi un giorno averne bisogno.

Comunque sembra che non basti iscriversi in palestra per perdere peso, tocca pure frequentarla.
E sembra pure che non basta frequentarla, bisogna lasciare il sudore sul tappeto.

In ogni caso , almeno la mattina, ci son solo vecchiarde e vecchiardi.
Nemmeno un po' di carne fresca che uno si rifà gli occhi mentre suda.
Però a quanto ho capito i vecchiacci fanno acchiappanza.

Mi son promesso di andarci anche domani, vediamo se mi regge.
Lo scrivo qui a mo' di impegno.

lunedì 28 ottobre 2013

Il mio accènto ed il corso di dizione

Da un mesetto ho iniziato un corso di dizione.
Non per perdere la cadenza napoletana - che tra l'altro molti confondono con la romana , gli anni passati lì devono avermi condizionato un po', con tutti quegli "ao' , dovevo , tocca da , che stai a dì  e soprattutto sti cazzi - quella non mi procura fastidio, anzi ne sono pure un pizzico orgoglioso. Ho scritto un periodo troppo lungo e sono rimasto fregato con la punteggiatura, più che un corso di dizione ne avrei bisogno di uno di scrittura,almeno per il blogghe.
In ogni caso, per chi riesce comunque a seguire il discorso, sto facendo sto corso, fondamentalmente per parlare più piano, o meno veloce , e con un tono leggermente più alto.
Dovete sapere che , quando non ci sto attento , piùomenoparlocosìequindinessunocapiscenienteemidice"eh?" emitoccaripeteretutto.

Insomma, prima lezione , ovviamente di presentazione. una ventina di persone circa , estrazione varia, professioni varie , un po' di patata ma niente di eccezionale.
Il maestro è un attore, cosa molto frequente in questo tipo di corsi.
Lo ascolti mentre parla, e noti subito la differenza con il resto del mondo. Ammetto che affascina quel modo di parlare tutto accentato giusto, ed infatti io che sono un fine osservatore ho già notato che il maestro ha almeno 5\6 fanse tra le donne che son presenti. Te ne accorgi subito anche dal fatto che ridono anche quando fa una battuta scadente. Ed io di battute scadenti me ne accorgo, come ben sapete.

La prima cosa che ti insegnano è a parlare con il diaframma.
Io pensavo fosse solo una specie di anticoncezionale, invece è un muscolo che ho scoperto di avere.
Si trova più o meno all'altezza degli addominali. Sinceramente è da un po' che non trovo nemmeno questi ultimi. La respirazione se vuoi parlare bene è fondamentale , altrimenti non serve a nulla imparare accenti , regole , tempi ecc ecc.

Il problema è che uno dovrebbe mettersi di impegno tutti i giorni, come ci è stato giustamente detto subito non basta un'ora e mezza a settimana per svoltare.
Stiamo parlando di un quarto d'ora al giorno, cazzarola , ma come è possibile che non riesco a trovare il tempo per farlo?
E' semplice, devo cercare la voglia di farlo, e non il tempo.
Quella del tempo , al massimo, è una scusa buona per la palestra.

E che cacchio.
Va beh.

Vi lascio con una chicca:
Le vocali non sono cinque!!!

Sconvolti? Perplessi? Delusi? indifferenti?





domenica 27 ottobre 2013

Una notte solare di passione

Oggi il Napoli ha giocato verso mezzogiorno, quindi ho avuto la possibilità di passare la seconda parte della giornata schiattato sul letto , smaltendo un po' della stanchezza accumulata in settimana.
E dire che già stanotte avevo riposato un bel po', visto che son andato a letto presto, verso le 22 , ed in più c'era l'ora solare. Ad un certo punto, prima di prendere sonno, mi è venuto il sussulto dell'insicurezza:
"Oddio, ma l'ora va messa avanti o indietro?"
Vedete, stamattina lavoravo, quindi non mi era indifferente se svegliarmi un'ora prima o dopo.
son andato su google a cercare, al volo.
Google aiuta gli ansiolitici a calmarsi, si prende le sue responsabilità.
"Eh, l'ho letto su google!"

Poi, il lampo.
Ma il telefono, visto che è un telefono di nuova generazione, dovrebbe fare tutto da solo.
...
sicurosicuro?
Ti sei mai svegliato, gli anni scorsi, ed hai controllato?
.....
........
Va beh, mettiamo così, al massimo mi sveglio un'ora prima.
ok?

Masssi, dai.

E mi sono svegliato verso le 24 , pensando che era proprio presto. Di solito vado a letto a quell'ora.
Poi di nuovo verso le 2 e 30 , ed ho notato che l'ora sul display era quella.
Poi credo di riessermi svegliato tipo dopo un'ora, visto che l'orario era lo stesso.
Ma non potrei giurare che sia successo davvero.
Poi alle 5 , ed ho pensato "che bello , posso dormire ancora un po'"
E poi alle sei.
9 ore di sonno, che non le facevo da un bel po'.

Scusate, forse il titolo vi ha tratto un po' in inganno, facendovi pensare ad un post dal contenuto decisamente diverso...

sabato 26 ottobre 2013

Il mio risotto all' avocado - Le ricette di Gegge

Ieri mi sentivo grande Chef ,  il sacro fuoco dei fornelli scorreva nelle mie vene, insomma volevo cucinare qualcosa di più complesso di un panino con mozzarella e prosciutto.
Avete capito che si scrive "prosciutto?" ...a me stà cosa fa' ancora un po' strano.

Comunque, qualche giorno fa' al supermercato comprammo un avocado.
In realtà fino ad ora l'avocado l'avevo mangiato solo nei maki, dal giapponese.
E quindi ho pensato di potermelo cucinare anche io.
Vado nel reparto verdure e cerco un avocado, peccato che io non sappia nemmeno come sia fatto.
Manco il colore.
Sono indeciso tra quello che poi scopro essere una papaja e questo coso verde, una specie di zucchina più tozza . Prendiamolo, và.


RISOTTO AVOCADO E PHILADELPHIA

Chiariamo subito una cosa: Non sono stato pagato dalla Kraft per fare un post pubblicitario.
Non cominciate a insinuare cose del genere, compensi milionari ecc.
E' tutto no profit.

Vi serve del riso, un avocado , la phil normale o se volete quella light così siete convinti che non ingrassate.Poi vi occorre un cuoco giapponese.
Siccome l'ultimo ingrediente non è di facile ed immediata reperibilità, vi consiglio di cercare su google o su youtube. Peccato che ci siano pochissime cose utili al nostro fine, in merito all'avocado. Anche su youtube i filmati non ci aiutano molto. Ho cercato anche su youporn ed ho trovato qualcosina , anche se non era l'impiego a cui mi riferivo io.
Niente, tocca fare da me.
Così, in questo campo poco battuto dalla rete, chi googla puo' trovarsi qui.
Ci metto anche un'altra tag: Avvelenare la famiglia.


Procedura:

Per prima cosa tagliate in due l'avocado. Come se faceste un equatore , o un meridiano di Greenwitch.
Una volta fatto ciò farete una scoperta incredibile

        S P O I L E R

all'interno dell'avocato c'è una specie di uovo, che pero' non è un uovo , visto che è rigido.
Toccatelo un po', vi farà strano.

Sullo sfondo il fazzoletto su cui mi sono soffiato il naso


F I N E S P O I L E R

Tagliate l'avocado a cubetti, assaggiatene un po' e rimanete delusi perchè non assomiglia per nulla al maki.
E' pure molle.
Allora prendete e decidete di centrifugare il tutto, mentre iniziate a far bollire il riso nella pentola , visto che ci vuole sempre tanto tempo, che una cena diviene colazione.

Mettete tutto in un frullino, aggiungendo un po' di latte per ammorbidire.






La mano è quella del Cagnaccio, io non indosso smalto rosso. Preferisco l'azzurro. 

Ovviamente nel frullino ci va pure la phil , state attenti a non farvi male e
vrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
vrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

Fatto?

(dopo aver scritto sta cosa mi sento come quello di art attack)

prendete la cosa che vi è venuta.
Assaggiatela.
Fa schifo o non sà di nulla?
Sprovate a spremerci dentro un po' di limone.



Poi scolate il riso e mettetelo ancora caldo nella salsa.
O forse è il contrario.



Ora il risultato dovrebbe essere una cosa tipo questa:

mmmmm Gnam Gnam........


Adesso lo mettete nel piatto ed....

et - voilà !!

...e poi splut splut!

Servire accompagnandolo con un paio di birre ghiacciate, che almeno vi ubriacate e non pensate al fatto che avete buttato dai 45 ai 55 minuti della vostra vita per un piatto che non sà di nulla, veramente orribile.

Una schifezza incredibile.
Dopo mi sono mangiato due mele verdi per aggiustarmi la bocca, come diciamo a Napoli.
Mai piùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùù



mercoledì 23 ottobre 2013

Che pizza impastare l'Impasto della pasta delle pizze

Prima ho fatto la pasta per la pizza.
Me lo ha chiesto lei, visto che faceva tardi e non poteva occuparsene.
Ho provato a risolvere alla mia maniera , con un brillante ma poco incisivo : "Ma allora possiamo farla domani!"
Niente.
E pizza sia.

Mi ha spiegato velocemente come fare ,suggerendomi poi di controllare su di una specie di quaderno delle ricette, scritte di suo pugno, in cui però si contraddice diverse volte.
E' una capacità che solo le donne hanno.

Tutto questo per dirvi che adesso ho paura di controllare se sta crescendo, se il lievito stia facendo effetto.

confesso di avere anche mangiato un po' dell'impasto, così per assaggiare come veniva.
Mia madre, da piccolo, mi diceva di non farlo che poi ti cresce l'impasto nella pancia.
Beh, potrebbe essere un'ottima scusa per chi ti incontra e ti trova ingrassato.
"Eh, ma poi si sgonfia , sai!"

Ho preso tutti gli ingredienti , mettendoli sul piano.
A quel punto ho preso la farina, ecc ecc si vabbe' tutto il procedimento che trovate sui blog di cucina oppure su youtube, e mi sono inzozzato le mani con quella roba appiccicosa.
Questo non lo dicono nei tutorial.
E dieci minuti a mescolare, mischiare, girare , guardando il primo video su youtube che ho trovato.
Basterà?Boh?
Qui dice dieci minuti.
Intanto ho il braccio dolorante, che non sono abituato a fare tutto questo sforzo.
E dire che l'ho abituato ed allenato bene, per anni.
Insomma, ho messo un panno sopra ed adesso lo lascio lì, che sempre mia madre mi diceva che non devo togliere il panno altrimenti chissà per quale reazione chimica l'impasto di abbassa.
Mah.


Ho fatto dieci minuti.
Anche di più.
Stasera o domani poi vi posto la foto dell'impasto o direttamente della pizza, che sono soddisfazioni.
Sempre se cresce bene.

Altrimenti c'è l'egiziano dietro l'angolo che fà una margherita salsicce e peperoni echetelodicoafare.






domenica 20 ottobre 2013

Little brown thing award !! Un premio wow anche per me!!

Little brown thing Award

Ragazzi ho ricevuto anche io un premione! Ringrazio l'Associazione Stitici Italiani , che mi ha premiato con la seguente motivazione:


"Per aver stimolato il moto interiore di un processo naturalissimo , in persone che non riuscivano ad avviarlo \ ultimarlo , attraverso la semplice scrittura di parole, pensieri e concetti."





Che dire, sono commosso.
Diciamo che il blog non era nato proprio per questo, però le cose sono quello che diventano.
E quindi accetto con piacere il premio e tutta la trafila successiva. Ovvero:


Rispondi a queste dieci domande:

1)Ti capita mai di controllare quello che hai emesso?
2)Consumi tanta carta?
3)Il tuo tempo medio , da seduto ad alzato?
4)Quando sei costretto a farla in qualche locale pubblico, usi qualche tecnica particolare?
5)L'hai mai fatta Viola?
6)Se un giorno un coprografo te lo proponesse , gli venderesti il tuo prodotto?
7) Ed a quanto all'etto?
8)Ti è mai capitato che per il Principio di Archimede un corpo immerso in un liquido ti facesse bagnare le chiappe?
9)C'è qualche alimento che appeno lo mangi sbatabam?
10)Resti ancora stupito quando ci trovi del mais, pur sapendo di aver mangiato mais la sera prima?

1) Mah, a volte, istintivamente.Giusto per essere sicuro di non aver sparato a vuoto.
2) Beh, cerco di stare attento all'ambiente , per quanto posso.
3) Credo di risolvere la questione in un paio di minuti, non di più.
4) certo, premo lo scarico appena prima di emettere, così il rumore è un po' camuffato
5) No...cosa dovrei mangiare per farla viola? Petali di viola?
6) Dovrei pensarci
7) Di sicuro più che del tartufo
8) Eh si, brutta sensazione.E' per questo che nei bagni pubblici bisogna sempre scaricare prima.
9)Mah, la mattina dopo aver fatto colazione e preso il latte con i biscotti.
10)Eheheh si, ogni tanto si.


Distribuisci il premio ad altri cinque blogger che lo meritano:

Oh, mammamia dieci sono tanti, non saprei proprio chi mettere, e poi per me i lettori sono tutti piezzi di core, non vorrei che gli esclusi si offendessero!
Vabe, dai, metto i piu' affezionati!

cervelluzzo bacato

Kermit

Silvietta

Vanessa

love is

nosense

Erika

Cristina

PattiPeppa

Ade




Ho editando arrivando a dieci...spero che non si offendano gli esclusi
(ma anche gli inclusi ;P )









sabato 19 ottobre 2013

Il vangelo secondo Gegge : Gli operai della vigna

In questo periodo, come i lettori più affezionati sapranno, son diventato , volente o nolente , un assiduo frequentatore della Chiesa.
Il sabato ho il corso di cresima, con la catechista che spiega proprio l' abc , roba che uno magari vorrebbe una discussione teologica un po' piu' approfondita, che almeno non ti addormenti.
E tutti con i menti abbassati, a contrastare il sonno.

La domenica c'è la messa, andiamo in una chiesa vip di Milano in cui il prete che fa il predicozzo è un teologo come si deve, che fa' riflessioni profonde , interessanti.
Ma , a parte l'omelia, il resto mi provoca un sonno tremendo. E poi c'è quel fatto che devi alzarti, sederti, alzarti, risederti, inginocchiarti.
Se avessi voluto fare tutta questa attività fisica sarei andato in palestra.

E il lunedì il corso matrimoniale, che devo dire non è male. Alla fine si fa pure amicizia, con altri poveri tizi che hanno la tua stessa condanna. E tutte le tipe a sfoggiare il loro anelluzzo, che io al Cagnaccio non l'ho ancora fatto. Va beh, con calma , eh.

Comunque, il succo è che tutta sta rilettura e lettura di testi sacri non puo' non portarmi a riflettere e criticare alcuni passi , che trovo quantomeno discutibili.
Oggi inizio con

LA PARABOLA DEGLI OPERAI DELLA VIGNA

Non sò quanti di voi la conoscano, non è molto famosa , infatti sembra sia un po' invidiosa del Figliol Prodigo, ma vabbe non siamo qui a giudicare.
La trama è piu' o meno questa:

La mattina presto degli operai si fanno trovare in un punto della città in cui i vari capitalisti dell'epoca andavano a cercare forza lavoro da assumere con un contratto a tempo determinato della durata di un giorno , forse piu' assimilabile ad un contratto a chiamata . Arriva il tizio capitalista , parla con alcuni operai e gli dice che lui ha una vigna che fa il vino buono, gli serve gente con i piedi puliti che non puzzino per calpestare l'uva , ed in cambio lui gli dà UNA MONETA D'ORO , come salario.
Una retribuzione che a quanto pare gli operai trovano conveniente , proporzionata al loro lavoro.
O almeno decente , insomma decidono di sacrificare la loro giornata attuando questa prestazione lavorativa , ritenendo adeguato il corrispettivo.
O forse avevano semplicemente bisogno di portare il pane a tavola.

Insomma questo li carica, e li porta alla vigna.
Dopo un po' il padrone si va a fare un giro e raccatta altra forza lavoro, che inizia quindi a lavorare a mezzogiorno. resta un mistero se abbiano fatto anche la pausa pranzo, Luca non ce lo dice.
(no, non ricordo quale vangelo riporta questa cosa, scusate ma sono troppo pigro per alzarmi cercarlo e controllare.)
Insomma questi arrivano alla vigna , e iniziano anche loro a lavorare.
Il capitalista a questo punto, che doveva avere un furgoncino molto piccolo, torna verso le 16 a cercare altra gente, e vede delle persone che stavano sedute tristi.
"che ci fate qui?"
"eh, oggi non abbiamo trovato nessuno che ci sfrutti per una paga misera!"
"ho un vigneto! Venite, lo faccio io!"
"Ok, grazie!"


Arriva la fine della giornata, ed è il momento di sganciare gli sghei.

Allora il proprietario della vigna prende e va prima dagli ultimi che sono arrivati.
"Ecco a voi UNA MONETA D'ORO!"

E quelli se ne vanno tutti contenti, chiedendosi se magari il tizio aveva bevuto un po' del prodotto che produce, prima di fare i conti.

Poi tocca a quelli che hanno iniziato dopo mezzogiorno , arrivano e -taaaac- UNA BELLA MONETA D'ORO  anche per loro.
"Grazie commendatò! Quando volete sapete dove trovarci!"

E infine è giunto il momento per quelli del mattino, che si son fatti il mazzo tutto il dì.
Contenti, perchè sapevano fare le proporzioni e si aspettavano un bel surplus rispetto al pattuito.

"UNA BELLA MONETA D'ORO PURE PER VOI! "
"ma...ma come... noi siamo qui da stamattina... e prendiamo lo stesso di chi è arrivato oggi pomeriggio?"
"scusate, ma noi abbiamo pattuito una giornata di lavoro per una moneta d'oro?"
"si, ma...."
"Embè? allora mo' che voi?"
"no, è che... gli altri...."
"arrivederci!"
"non finisce qui! Le faremo una vertenza sindacale!Andremo a Forum!"
"seee , ciao core!"



Insomma, questa storia contiene una morale molto importante.
Solo che lascio a voi l'interpretazione, forza cari lettori.
cosa avete imparato da questa parabola?
cosa vuol dirci?





mercoledì 9 ottobre 2013

Ogni tanto nella vita....

...ti capita di incontrare un mito....

il tuo mito!


Ieri vado da Feltrinelli per prendere un libro, e vedo distrattamente una locandina che pubblicizza un evento con la sua faccia.
Penso "vabbè , l'avrò perso come al solito."
ed invece era per oggi.
Presentava il suo libro, ha  fatto una chiacchierata di circa un'oretta, poi è iniziata la fila per l'autografo.
non avete idea di quanto io ci tenessi.
Nel frattempo, visto che avevo carta e penna, mentre ero in fila inizio a scrivergli una specie di lettera, per ringraziarlo. Arrivo lì, dopo i saluti ecc un po' timidamente glielo porgo.
Ripeto come uno scemo "se ti va , quando hai tempo..."
Lui mi dice di si, la poggia accanto al tavolo, accanto ad un altro paio di buste o roba del genere.
Speravo la mettesse in tasca.

Mi piace pensare che piu' tardi, magari in macchina , se la legga.
Ah, scherzosamente - ma non troppo -tra le cacchiate che ho scritto l'ho pure invitato al matrimonio.
eheheh
Mi prenderà per scemo

Vabè.
Vabè.



wow

lunedì 7 ottobre 2013

Ecco cosa succede in un corso prematrimoniale

Il lunedì io ed il Cagnaccio ne stiamo seguendo uno.
"Aaaaah ma ti sposi? Auguri!!!"
oppure
"Noooo , ma ti sposi? Ma sei sicuro, ma chi te lo fa' fare?"

Queste, suppongo, saranno un po' le vostre reazioni alla notizia, nel caso in cui invece la cosa non vi lasci del tutto indifferente, sinceramente vi capirei pure.
Comunque il lunedì, se ci pensate bene, non c'è nulla di bello in tv ,la champions c'è nei giorni successivi ed il campionato è appena andato, di solito piove e le pizzerie decenti sono chiuse.
 Non c'è nulla di meglio, abbiamo pensato, che chiudersi in una stanza con altre 30 persone e riscaldarsi a vicenda, che  il Comune di Milano non si è ancora deciso a dare il permesso di accendere i riscaldamenti.

Ero comunque un po' titubante, insomma si tratta di un gran passo, di quelli che sei quasi sul bordo del burrone ed allora lo fai e ti ritrovi come Will il coyote, non sò se avete presente.
Tra l'altro ne avevo una paura tremenda, fondamentalmente perchè me lo immaginavo stile riunione degli alcolisti anonimi, che tutte le coppie dovevano presentarsi e spiegare agli altri perchè volevano sposarsi.
Ed io mi vergogno sempre, quando c'è da presentarsi ad un gruppo di persone, che viene il mio turno e comincio a farmi leggermente rosso già da quando parla quello prima.

Qualcosa tipo:
"Ciao, mi chiamo Gegge.
Sto insieme al Cagnaccio da qualche anno, se non la sposo mi ammazza."
Robba così, insomma.

Ed invece il parroco, da buon egocentrico , parla sempre e solo lui.
Niente, non ti chiede nemmeno un parere, non ti fa' una domanda, nemmeno retorica.
Ti lancia degli spunti di riflessione , ogni tanto quando vede che tutti si abbioccano fa' qualche battuta per farti tenere su il mento. Comunque basta non mangiare pesante prima.

Quello che posso dire è che tutto sommato si respira una bella atmosfera , i consigli che vengon dati non sono poi così male e si sta bene, non fa freddo.


E poi ci sono le altre coppie.
dovete sapere che mi son accorto, da fine osservatore quale sono, che ogni coppia guarda le altre coppie.
E' tutto un osservarsi. I maschi si guardano tra di loro, pensando qualcosa tipo "ecco altri poveracci come me" , oppure "mmm non è male quella , peccato che è gia' occupata."
Le femmine si guardano tra loro , pensando qualcosa tipo "ma a questa non interessa fare la prova vestito?" o anche "chissà questi tra quanti mesi si sposano?"

Poi si guarda la coppia in sè , l'assemblamento , diciamo.
"quella è troppo alta per lui" , " Quello mi sa che sta pieno di corna e non lo sa " , " questi due sembrano fatti l'uno per l'altra. Qualcun altra."
Insomma, si ciarla.


Comunque nel complesso vi posso dire  che l'esperienza non è male, si parla un po' di teologia - o almeno credo - ci sono ogni tanto degli spunti di riflessione interessanti , che poi magari diventano materia di approfondimento successivamente, in una chiacchierata di coppia.








venerdì 4 ottobre 2013

Un vecchio racconto su di una vecchia storia

Oggi ho dovuto scavare in tutti i cassetti e le scatole presenti nella mia vecchia camera , per trovare alcuni libri da iniziare a portare con me su, a casa nuova. Tra le varie cose che appaiono magicamente in questi casi, nascosto tra centinaia di fumetti impolverati e qualche tessera di non ricordo nemmeno più cosa, c'era un quaderno a righe. Di quelli piccoli , che si compravano una volta quando si aveva voglia di scrivere e non era poi così diffusa l'abitudine di farlo con word, oppure in casa si aveva un solo computer e non si voleva lasciare un file così alla merce delle sorelle, che ci avrebbero sguazzato in certe letture .
Trattasi di alcune pagine in cui c'era una piccola parte di un racconto senza tante pretese, scritto intorno ai 19 anni , dopo aver vissuto un'esperienza comune quasi a tutti : Essere stato lasciato.
Cos'è quel sorrisino che mi sembra di veder apparire sul vostro viso?
Scagli la prima penna chi non ha mai scritto certe stupidate.
Soprattutto in un momento in cui non sai se sei innamorato di lei,dei suoi occhi verdi, dell'amore o della sua quinta.
O almeno, a rileggerle ora sembrano tali. Oltre che scritte dimmerda.
Non sò se butterò sto quaderno, probabilmente lo lascerò in mezzo a tutto il casino presente nei cassetti, almeno fino a quando verremo qui con la macchina e caricheremo sù tutto quello che ho letto nei miei primi 25 anni di vita e lo riporremo negli scaffali ancora semivuoti della nuova casa.

Voglio farvelo leggere , questo brano del racconto.
In fondo , nel mio piccolo (piccolissimo) ora voi siete i miei lettori. Certo , un po' (un bel po') di meno rispetto a quelli che potevano essere sogni adolescenziali, però va benissimo così.
Non aspettatevi nulla di che, è una specie di coso di Moccia con elementi un po' horror, ma niente di particolarmente originale.



Salii le scale verso la sala superiore.
Niente di speciale , era una stanza come le altre , però con al centro un tavolo da biliardo.Un paio di panche adiacenti alle pareti, e nulla più.
Anzi, qualcosa si: C'era un silenzio di quelli che fanno paura.
Facendo anche solo qualche passo indietro, dalle scale arrivava il vocìo proveniente dal piano di sotto, in cui gli amici discutevano per un turno non rispettato (a chissà quale gioco ndr)
Invece qui era tutto fermo, immobile. (stavo cercando il bagno?Perchè ero finito lì?)
Non riuscii a resistere alla tentazione di rimanere qualche minuto lì. Accarezzai il tavolo verde e mi appoggiai ad esso. Iniziai e pensare a tutte le persone che dovevano averci giocato , a quelle che avevano assistito alle sfide stando seduti sulle panche. Non sò dirvi per quale motivo, ma ero convinto che la somma di entrambi gli addendi fosse zero.
Quella sala sembrava vuota da sempre.
Sembrava che quel posto fosse stato costruito apposta per ospitarmi in questo momento, e che una volta che ne fosse uscito sarebbe arrivata una squadra di operai a smontare tutto.
La vista di un mozzicone a terra smentì clamorosamente questo assurdo pensiero.
Ad un tratto mi sentii osservato. Sentivo distintamente il respiro di un'altra persona.
Credevo che fosse uno dei miei amici che fosse venuto ad accertassi che non fossi caduto nella tazza, ma invece mi sbagliavo. Era Lei.
Stava salendo le scale.
Come ogni volta che il mondo ci lasciava un po' in pace e riuscivamo a rimanere da soli, mi sentivo sconquassato. Non sapevo nemmeno se essere felice , incazzato, malinconico o sereno.
Lei intanto non parlava. Si diresse verso la parete dove erano riposte in verticale le aste e , dopo averle osservate un po' , ne prese una , avvicinandosi a me continuando a non rompere il silenzio del luogo. La impugnò , puntandola verso la mia tempia , come un battitore di una squadra di baseball che aspetta solo che parta il lancio , e la caricò come se dovesse prepararsi ad un fuoricampo.
Fece prendere una rincorsa decisa a quella che sembrava essere diventata un'arma e la diresse decisa verso la nuca di quell'essere con lo sguardo da ebete che la stava fissando.
La fermò giusto un paio di centimetri prima di procurarmi una commozione celebrale , mentre i miei occhi restavano fissi sul verde. No, non quello del tavolo.
Finalmente le sorrisi. Lei replicò.
"Che ci fai qui, tutto solo?E .. sempre con quell'aria triste. Ma a che pensi?"
Conosceva benissimo la risposta , ma pose lo stesso la domanda.
Non risposi. Non sapevo cosa dire. Qualunque sequenza di parole avessi accostato per creare una frase sarebbe stato sbagliato, ridicolo, inopportuno.
Lei abbassò un po' lo sguardo, e si limitò ad un
"Già...già.
facciamo una partita, ti va?"

"una partita...io non è che sò giocare molto bene...non sò nemmeno le regole..."
Avevo sempre preferito i videogiochi , o al massimo i flipper.
"Ma che regole vuoi che ci siano? devi solo mettere più palle in buca di me.
Anzi, facciamo così, va. Nuova regola: Ogni volta che uno di noi mette una palla in buca ha il diritto di rinfacciare una cosa all'altro. Che dici?"

Non avevo capito bene e non ero sicuro di voler accettare. Ma per troppo tempo non avevo avuto la possibilità di parlarne, di dirle qualunque cosa. Era sparita. Improvvisamente avevo la possibilità di liberarmi di qualcosa, perchè non approfittarne?
Ero completamente negato per il biliardo , ma in fondo si trattava di giocare contro una donna.
O contro il ricordo di essa.
Non poteva essere così difficile.

Naturalmente fu lei a spaccare il triangolo di palle, posto al centro del tavolo verde.. Un colpo forte, dato probabilmente senza cognizione, che però ottenne l'effetto di far schizzare le palle in tutte le direzioni. Era inevitabile che almeno una di esse entrasse,ed infattì toccò alla 12. Rigata.
Quindi Dovevo buttare quelle che erano a tinta unita. Scusate la terminologia non proprio ortodossa, ma gli unici tavoli con cui ho familiarità son quelli di cucine e pizzerie.
Andai anche io a prendere un'asta , scegliendone una a caso. Non credo cambi tanto, mica son mazze da golf. Mancava solo la polverina blu, quella che si strofina sulla punta , ma vabbè.

"aspetta, hai già dimenticato le regole?"
mi fece notare , fermandomi prima che prendessi la mira.

"A parte il fatto che tocca ancora a me, ma non dovresti aspettare che io ti dica qualcosina?"

Le proposi di far valere la regola nuova solo dal secondo tiro in poi. Del resto non era scritto da nessuna parte che avrebbe dovuto iniziare lei la partita.

"Ok, ok, tanto ora ne metto dentro un'altra."

C'era una palla , a strisce bianche e gialle, che sarebbe potuta entrare facilmente in una delle buche centrali. Era proprio tra essa e la pallina bianca. Un colpo relativamente semplice.
Lei mi guardò un po' minacciosa, prese la mira e colpì.
La palla , ovviamente entrò. Sperai che avesse colpito troppo forte e che la bianca la seguisse a fondo.
Per quel che ne so , così il tiro si annulla o non vale.
Ed invece la bianca rimase in equilibrio, pochi millimetri prima di scendere.

Staccai gli occhi dal tavolo, pronto a ricevere il primo affondo.






Ci sarebbero altre due pagine, ma la finisco qui, prima che i dialoghi diventino ancora più stucchevoli o patetici. In fondo potete immaginare tranquillamente come finirà la partita.
Le altre perle della mia produzione letteraria, destinata piu' che altro agli amici piu' stretti, non son riuscito a trovarle. Erano due o tre racconti brevi, in cui piu' o meno si parlava sempre di fantasmi della mente o roba del genere.
Per fortuna che allora non avevo gia' un blog , altrimenti chissà cosa diavolo avrei potuto scriverci
:)

mercoledì 2 ottobre 2013

La demenza Senile

Ogni volta che scendo giù a Napoli cerco di trovare un'oretta libera per andare a trovare una mia vecchia zia. La zia di mio padre, per precisione , quindi Prozia.
Ovviamente non è proprio una giovincella , però nonostante tutti gli acciacchi e i malanni logica conseguenza del passare degli anni , è sempre stata abbastanza lucida.
La zia , che abita in uno di quei vecchi palazzi a due piani che hanno il corridoio interno , in cui la gente quando fa' un po' di caldo si mette fuori a prendere aria fresca. Dove tutti si conoscono come se fossero una famiglia , sanno quindi i fatti di tutti e costituiscono una piccola comunità.
La cosa sarà senza dubbio un po' invadente , ma forse sotto sotto la preferisco al mio condominio milanese, in cui non si va oltre un cordiale saluto con i vicini nell'incontrarsi in ascensore (se si è proprio costretti, altrimenti uno se la fa' a piedi per non dover condividere il forzoso silenzio. E' pur vero che è pericoloso farci amicizia, metti che poi son cagacassi non te li togli piu' dalle palle)

Anche stavolta arrivo sotto casa sua, a piedi , e mi accorgo che il portone è chiuso e non c'è il citofono. Ovviamente lei non ha un cellulare, ed il numero fisso in questo momento proprio non mi sovviene. Ma non è a questa cosa che è riferito il titolo del post.
Magari.

Arriva un ragazzo, apre il cancello , lo ringrazio e mi infilo. Percorriamo la stessa scala , probabilmente lui mi guarda già con un po' di curiosità.
E' normale, sono un estraneo, una faccia nuova. E' il minimo.
Caso vuole che salga allo stesso piano della zia.
Lei è sul pianerottolo, vicino alla ringhiera. Seduta su di una sedia piccola , di quelle di legno , che sembra avere quasi più anni di lei.
La vedo che mi osserva, a distanza di circa 5 metri. Saluto il signore anziano che era seduto fuori all'appartamento vicino alle scale, che mi guarda anche egli con un po' di circospezione , e mi avvicino sorridendo alla mia parente. Lei mi fissa.
Per scherzo (amo fare stupidi giochetti) guardandola continuo a camminare pochi passi oltre, mentre lei mi saluta con un cenno del capo, come si saluta uno che trovi nel tuo pianerottolo e pensi "chi è?".
Mi fermo , le dico:
"Ciao!"
Lei mi guarda, silenziosa. Non capisco se sta cercando di ricordare chi sono o se stà scherzando anche lei. Nel frattempo percepisco su di me gli sguardi degli altri abitanti del pianerottolo.
"ZIA!CIAO!"
Ripeto il saluto, accentuando anche il mio rapporto di parentela, più per renderne edotti i testimoni che per speranza che lei ricordi.
Resto un attimo frastornato. L'ultima volta che ero andato a trovarla, prima dell'estate, non era così.
Era lucida. Come puo' esserlo una donna molto anziana, ma di certo sapeva chi ero.

SOno impreparato a tutto ciò. Non sapevo di questa cosa. Nemmeno i miei me ne avevano parlato.
Resto ancora un attimo in silenzio, mentre finalmente le chiedo:
"Oh, sò Gè! Ma non ti ricordi di me?"
Lei mi fissa, scuote un po' lo sguardo pensieroso, e mi dice un secco:
"No...."
con tono dispiaciuto. Forse ha paura che mi sia offeso, o forse è solo una specie di "mi dispiace, ogni tanto mi capita di non ricordarmi le cose, sono anziana."
Nel frattempo si avvicina la sua vicina, che mi riconosce, avendomi visto in altre precedenti visite.
Mi spiega che è normale, che ogni tanto , con qualcuno , capita.
Altri giorni invece ricorda tutto senza problemi.
In effetti sembra ricordi tutta la famiglia, tranne me.
La interrogo sull'albero genealogico , ma sembra che io sia l'unico sconosciuto.
Gli altri tutti presenti.

Ok, una cosa è vederlo in tv , magari anche in uno sketch comico (come si scrive sketch?boh)
e una cosa è viverlo. Come se avessero rubato la parte di me che viveva in lei.
Le dico il nome di mio padre.
Quello se lo ricorda. Si ricorda quindi della sorella, dei nipoti. Persino delle mie sorelle.
Ma di me no.
Vabbè.
Dopo un po' entriamo dentro, che stiamo più comodi.
Mi accoglie con gentilezza, come sempre, ma stavolta io sono un estraneo che entra in casa sua.
Lei ovviamente si fida, mi vengono i brividi pensando a tutti gli anziani che si fidano, senza avere nemmeno il controllo dei vicini o parenti su chi viene a far visita.

Le fisso le braccia, le rughe sul viso, resto colpito da quanto sia invecchiata in questi 3\4 mesi che non la vedevo. Mi racconta le solite cose, i discorsi che mi fa' sempre da anni. Dei vari lutti che hanno colpito la sua famiglia, del fatto di aver perso piano piano tutti i fratelli.
A volte sopravvivere agli altri non è certo facile.
Mi racconta del fatto che spesso la vengono a trovare , gli amici , i parenti. Mi fa' l'elenco di tutti quelli che passano regolarmente.
Non la lasciano sola, si occupano delle sue necessità, a volte provano pure ad invitarla a pranzo fuori
a casa di qualcuno, ma è praticamente impossibile smoverla da casa sua.
Non vuole uscire, se non per andare al cimitero a trovare i parenti defunti.

La zia non si è mai sposata, forse non ha mai conosciuto qualcuno degno di starle accanto, sinceramente non ho mai voluto chiederglielo per delicatezza. Non ha figli, ma tanti nipoti, che la vanno spesso a trovare.
Mi fa':
"Lo sai quanti anni ho io?"
Non si dice l'età di una signora. In ogni caso abbasso un po' la quota, non fosse altro per galanteria.
"Che ne so... 75?"
"eeeeh...90!"
"azz non si direbbe!"
"eeeh vabbè!"
"Senti, ma mo' ti ricordi di me, allora?"
"no...."

Un abbraccio zia, spero di avere la possibilità di poter riscendere presto e risalutarti, non importa se nemmeno quel giorno ti ricorderai di me.














martedì 1 ottobre 2013

Cambio università ...

Domani cambio università.
Mi trasferisco da Napoli a Milano.
Dopo tutti i cambiamenti a cui ho dato luogo in quest'anno, una cosa del genere finisce addirittura per essere di minore importanza. Eppure io questi ultimi 5 esami li devo fare, e non ci riuscirò mai se resto ancora iscritto giù. Non che trasferirmi sia garanzia di successo , però almeno rappresenta un nuovo inizio.
Nuovi professori, nuovi programmi , meno problemi logistici.
Non è possibile che ogni volta che uno vuol andare a provare un esame debba girare l'Italia.
E magari vai lì e scopri che nel frattempo il programma è cambiato, che non ti sei aggiornato e ti becchi pure la cazziata perchè non ti sei mai fatto vedere nemmeno una volta in dipartimento.
Non sò come è l'ambiente qui a Milano, spero sia più rispettoso di quello che lascio.
Vabbè non mi va nemmeno di parlarne male , tanto che mi ha seccato , tra programmi non aggiornati , date spostate a capocchia ecc ecc. Ma ovviamente il problema principale ero io.
Stimo tanto chi lavora e studia, io non son mai riuscito a fare bene le due cose insieme.
Adesso che a lavoro mi son stabilizzato posso ricominciare. Speriamo bene.
Comunque il vero motivo per cui ho scritto questo post è che ho già fatto la prima acchiappanza , e volevo bullarmene con voi.

Una bella ragazza, anche se piccola per me. Avrà avuto sui 20 anni.
Oddio , non è stata proprio una acchiappanza, diciamo che abbiamo scambiato due innocenti chiacchiere, poi io son dovuto andare via.
Ma tant'è.
Il Cagnaccio è avvisata, deve stare attenta ehehehheeh

Anche se a dir la verità mi sentivo un po' fuori luogo, oggi che son andato a vedere un po' di cose in segreteria. Tutti giovani giovani, di un giovane che ti chiedi se anche tu sei mai stato così.
Ma si, forse quando avevo 15 anni.
Eppure questi devono essere maggiorenni. Mah.
Secondo me mi avevan preso per un assistente o roba del genere.
Comunque ho concluso che 20\22 anni son troppo piccole per un 30enne.
Opinione personale, eh.
Uno non è che le guarda e pensa "wow"... poi ovvio son gusti.
Pero' possiam concludere dicendo che una donna a 26\30 anni è nel pieno del suo splendore.


dai 31 inizia il tramonto....

(indovinate il Cagnaccio quanti anni ha?)
:P


domenica 29 settembre 2013

Cose da fare a Londra - due - the revenge . La città e cosa mangiare

Arriviamo in questo tipico bed and breakfast che in realtà non so' se sia tipico essendo l'unico che abbia mai visto , però a volte certi aggettivi te li senti dentro e devi usarli , che ci stanno benissimo.
La tizia che ci accoglie è un po' strana. Nel senso convenzionale del termine.
Ha circa 45 anni , piuttosto magra, capelli lunghi un po' neri un po' bianchi un po' unti , con ciuffi ribelli e ciocche volanti, roba che ti vien voglia di mandarla da un parrucchiere e pagarle una seduta solo per lo sfizio di vedere come viene poi. Questo succede quando una ha poco seno, che poi finisci per guardarle i capelli.

In compenso sembra affabile e gentile , parla un po' con il Cagnaccio, tra non-maggiorate si intendono.
Non chiedetemi perchè, ma faccio finta di non parlare bene inglese, io che sono madrelingua (napoletano).
Un po' perchè così lascio che tutte quelle spiegazioni del caso le faccia alla mia lei, di modo che son libero di non pensare a queste cose responsabilizzanti, un po' perchè non mi va' tanto di parlare, ma solo di buttarmi sul letto senza nemmeno aprire la valigia. La camera non è male, ovviamente c'è la moquette a terra , visto che le donne di qui non passano il loro tempo a pulire a terra con la ramazza, ma del resto non vanno nemmeno a perdere tempo dal parrucchiere quindi dove mai saranno? Boh?
c'è anche un piccolo lusso: Il bagno riservato. Di solito son tutti in comune , qualcuno anche in provincia.
Nelle scale si sente il tipico odore di moquette stantia , che uno non sà di cosa si tratti con esattezza, ma spera sia la moquette e non qualche cadavere nascosto nel sottoscala.
Cioè, la mia stanza di quando vivevo da solo in confronto era un ambiente asettico.
Per il resto lenzuola pulite, frigorifero che fai un po' di spesa e ci metti quello che vuoi dentro, tavolino.
Dopo un po' di pausa dovuta al jetlag ( a Londra stanno un'ora indietro , quindi noi sappiamo già il loro futuro) indossati degli abiti un po' da vento, che qui ogni tanto piove (ma va'?) siam pronti per affrontare la città con tutti questi milioni di abitanti che sanno tutti parlare inglese meglio di me, facendomi sentire un ignorantone. Decidiamo di prendere un autobus , di quelli a due piani. Saliamo , strusciamo la nostra carta magica a bordo e decidiamo di andare su. Lei mi chiede di andare su, io avrei desistito in quanto - cosa scandalosa - non c'è l'ascensore e quei gradini devi farteli a piedi.
Ci posizioniamo su, davanti , in posizione da giramento di testa dovuto allo stile di guida del conducente.
Tra l'altro sfatiamo subito il luogo comune che all'estero si rispettano le regole piu' che in Italia: Tutti , ma proprio tutti passavano con il giallo, non si filavano i pedoni e soprattutto andavano contromano!

Il giro dura molto, in effetti per coprire le zone dove non c'è la metropolitana è giusto così.
quindi prendete la metropolitana, consiglio mio. Almeno se andate di fretta. Per il resto gli autobus passano che è una bellezza, e ci credo saltano i semafori...

Passiamo al cibo. Si , alle Cose da mangiare a Londra , per googlatori curiosi.
Partiamo dalla colazione, seguendo un ordine cronologico. Alle tre del mattino, quando avete voglia di mangiare e vi alzate dal letto pot.... aspettate , và, partiamo convenzionalmente dalle otto a.m. , che è meglio.
Vi alzate e dovete fare colazione. Cosa fate?
Dubbio amletico, ho gia' pagato incluso nel prezzo del b&b la colazione inglese, quindi mi magno sempre e solo quella, oppure opto per qualcosa di piu' leggero?
Ovviamente se uno ha gia' pagato non si vede perchè fare sprechi.
Ecco quello che ti offrono:
Spremuta d'arancia, latte con cornflakes , toast burro e marmellata. E fin qui...
Poi anche una frittata di una cosa che sembra uova, un uovo all'occhio di bue, alcune salsicce ma di quelle non massicce, e pancetta. Tanta pancetta, mai mangiata così tanta in tutta la mia vita. E' praticamente ovunque, in ogni cosa. Eh si, perchè qui ci sono delle catene di negozi alimentari dove ti puoi prendere dei tost a circa 2 sterline, 2 e 50 massimo. Se ci pensate non è poco, però come pasto veloce consumato senza sedersi ci puo' stare. Ne avrò mangiati almeno 5 al giorno , confesso. E' che la mia Lei non mi cazziava, forse in vacanza allenta un po' il mio collare. (avete visto come sono dolce, scrivo Lei con la maiuscola?)

Poi arrivava l'ora del pranzo o della cena, che uno dice "che ci mangiamo?" "ma tu hai ancora fame?" "mah, un po'" "e vabbè..."

insomma, se volete sedervi da qualche parte senza spendere troppo, o si va tipo dai giapponesi che con 5\6 sterline vi fanno i tipici piatti loro, oppure prendete il fish and chip , però sappiate che ha un tasso di fregatura altissimo, visto che ognuno lo fa' diverso e da alcuni puo' essere buonissimo , da altri far schifo , senza mezzi termini. Altrimenti andate da Mc donald, è ovviamente anche qui.
I pub ci sono , per la sera, io non sono amante degli alcolici ma ho gradito il sidro , per il resto i ragazzi inglesi si vedono tutti nei pub, poi arrivano le ragazze inglesi, si mettono in gruppetti e difficilmente si avvicinano, qui non hanno lo spirito conquistadores. Eppure è pieno pieno di femmine, una cosa esagggerata , meglio di Milano , che per me è l'Eldorado della patata .
Insomma, non è che morite certo di fame. Pero' un consiglio, se andate al mercato di Portobello il sabato non prendetevi la prima cosa che trovate, tipo la creepe come quella scema del Cagnaccio, che poi si è pentita perchè poco piu' giu' c'erano delle donnone tedesche con un furgoncino che facevano ottimi panini con wrusthel o salsiccia , tipo come a Vienna anche se meno buoni. Poi ho dovuto cederne un po' del mio, sennò chi la sentiva. se poi scendete un altro po' , c'è pure una simpatica coppia inglese che fà dei panini belli grandi come Dio comanda , hamburgher massicci ecc. Non lasciatevi prendere dalla fame, aspettate.
La colazione inglese non la danno solo negli alberghi, ovviamente, ma anche nei locali. vogliono tipo 6 sterline. Otto euro. E vi mangiate fagioli, salsicce , uova e ovviamente pancetta alle 8 e 30 del mattino. Vabbè che per il vostro stomaco sono le 9 e 30 , però è da pazzi.
L'unica cosa buona è che non mi han fatto acido , io che sono come i Gremlins, nel senso che non devi darmi da mangiare dopo mezzanotte.
Accettate un personalissimo consiglio, c'è una catena chiamata Wasabi , roba cinese\giapponese , gli date 5 sterline circa e vi fanno un bel piatto anzi no barattolo di cartone di spaghetti con il cili o roba del genere, e state apposto per ore.
Se poi siete golosi di cioccolata in centro c'è il negozio degli M&M , dove avrete la possibilità di comprare i suddetti cioccolattini pagandoli un terzo piu' del normale!
Non lasciatevela scappare , mi raccomando!


bene , il prossimo post sara' l'ultimo, ci metto pure un po' di fotine.








venerdì 27 settembre 2013

cose da fare a Londra - parte Uno La metro ( non è la solita recensione. E' molto peggio)

Quando una persona normale va a Londra, poi torna a casa ed  abboffa le palle di tutti con il racconto della vacanza.
Quando un blogger va a Londra, torna a casa ed abboffa le palle dei propri lettori con dei post sul resoconto della vacanza . Post che, detto con sincerità , io non ho mai nemmeno letto.
Vedevo solo il titolo, pensavo chemmefregaamediteedellondonbridge e tiravo avanti.
Spero comunque che vi siate divertiti.

Ed allora perchè dovreste leggere queste righe?
Fermo restando che nessuno vi obbliga, dovete sapere che c'è gente tipo il mio Cagnaccio che va su google e scrive " Cose da fare a Londra " e gli esce il nome di qualche blog di qualche Tizio , prende e copiaedincolla tutto quello che ha scritto il suddetto Tizio, e poi lo stampa e ti chiede di ripercorrerne le orme, oppure peggio ancora prende quel testo come dogma , cose del tipo "Questo ha scritto che è così!" ed allora , un po' per raccontarvi come è andata , un po' perchè così la gente digita " Cose da fare a Londra " e dopo venti pagine di google finalmente approda qui , procedo immantinente con la cronaca di quei giorni sereni. Se siete nuovi di questo blog e state cercando delle " Cose da fare a Londra " , sappiate che non sarà una recensione classica , quindi vedete un po' voi, ok?

Partiamo con la metropolitana. Tutti partono con la metropolitana , quando parlano di Londra.
Uno arriva all'aeroporto che si chiama Eatrow però scritto correttamente, e questo coso stà sulla linea della metropolitana chiamata Piccadilly Line. Sarebbe la blu , per dire.
Insomma sulle metropolitane londinesi non è come da noi che passa il controllore (o almeno dovrebbe) e tutti i portoghesi a scappare , cambiare vagone , scendere alla prossima, dire di essersi persi , di chiamarsi Gianfransuà Rossi e di aver dimenticato il documento a casa.
Lì tutti , ma proprio tutti, si fanno un abbonamento . Settimanale, giornaliero, quello che volete.
Pagate una volta, tramite una specie di bancomat all'aereoporto, e state apposto tutta la settimana. Vi conviene farlo il settimanale pure se rimanete solo 5 giorni, come abbiamo fatto noi.
Tanto non farete altro che spostarvi sui mezzi pubblici, per andare ovunque.
Gliele fate uscire dal naso , quelle sterline.
Eh già , ricordatevi che la sterlina, che però lì chiamano Pound , in onore al filosofo , più o meno vale un euro e venti, quindi scordatevi di fare affari , visto che c'è il 20% in più su tutto.
Gli euro non li accetta quasi nessuno, dovete cambiare per forza.

Sti snob.

Comunque, dicevo, se dovete prendere un albergo prendetelo in zona 1 o 2 , che dovreste pagare di meno l'abbonamento metro. Alla fine va bene pure la zona 3 , eh. Dalla 4 in poi , oltre al prezzo maggiore in maniera sensibile, si allungano anche i tempi di percorrenza per arrivare fino in centro.
Nulla di scandaloso, sia chiaro. Tanto alla fine uscite la mattina e tornate la sera , quindi non fatevi troppi problemi. E sempre se l'aereo atterra a Eatrow scritto pero' correttamente , preferite se possibile la zona est. La mappa della metro la trovate su di un qualsiasi sito internet in tema, scrivendo su google " Metropolitana Londra " .
ps Secondo voi se continuo a scrivere " Cose da fare a Londra " viene più gente , nel senso che google indicizza meglio? Boh.

Personalmente abbiamo trovato posto verso Notting Hill , sulla rossa , in zona 2.
E ci è andata di culo, perchè era vicina al centro, carina anche solo da passeggiarci ed abbastanza tranquilla. Consigliatissima la zona e dintorni.
Pero' poi se prendete lì e ci rimanete male poi non tornate qui e prendetela con me , eh.

Allora, vi fate sta tessera e state attenti a non perderla , sennò dovete farne un'altra o farvela a piedi.
Che già si cammina tanto, nonostante gli ottimi collegamenti.
Comunque se non sapete come fare perchè non siete pratici di macchinette londinesi che parlano solo inglese, non preoccupatevi. Ci sono degli addetti tutti disponibili che fanno uno di quei servizi che poi tu li guardi e dici "nooooo, ma come sono avanti qui! Altro che da noi!"
E vai con l'esterofilia.
Pero' in effetti...
Insomma se ti vedono in difficoltà arriva un tizio in uniforme e si propone di aiutarti. Ma non come quelli che ci sono tipo a Termini , che poi gli dovresti dare il resto in cambio solo per il fatto che ti ha letto quello che sapevi già da solo , questi ti spiegano come fare ecc ecc.
Prendete finalmente sta cacchio di metropolitana. Contate che per arrivare in zona 2 ci vogliono circa 35 minuti. Dal centro all'aeroporto almeno una 45quina.
Questo è.
La linea dell'aeroporto è ovviamente piena di turisti che viaggiano con i loro immensi bagaglioni (compresi noi) e li piazzano un po' ovunque a cavolo. Alla gente la cosa sembra non dare fastidio. Del resto la frequenza di passaggio è molto alta, quindi non ho mai visto la gente in piedi lamentarsi stando stretti come sardine che poi a quello accanto gli puzzava la ascella di sudore.
I sediolini sono in moquette (boh?ma che sto a di?insomma sono pelosi, morbidi, rivestiti avete capito ià) e la gente difficilmente parla ad alta voce come facciamo noi. Non ci sono nemmeno i tizi che suonano in playback il violino e ti chiedono i soldi. Viene normale fare certi paragoni, scusatemi, sò di essere banale,tra l'altro odio questo relativismo comparatico approfondito sintattico , ma tant'è. L'unica cosa è che ti devi guardare il bagaglio, che magari sta piazzato un po' lontano. Vabbè che nessuno tocca nulla, ma che ne sai? Ed un napoletano che si fa' fregare in terra straniera non deve mai succedere. Anche se poi una piccola cosa mi è successa, poi vi racconto.
Stà venendo lunghissimo il post, quindi mi sà che lo dividerò in più parti , sperando che non vi stiate annoiando. E' che devo dire alla gente quali sono le Cose da fare a Londra , capite? Il mio è un disinteressato servizio pubblico!

Un tormentone sulla metropolitana è il Mind the gap. In pratica la voce ti avvisa di fare attenzione alla differenza di altezza tra il vagone e la banchina. Lo scalino, diciamo. Che cadi a terra e nella migliore delle ipotesi fai una figura di merda, nella peggiore ti stroppei.
Una cosa che qui non sarebbe accettabile, in effetti. Vabbe' che mi informi, ma perchè deve esserci sto gap? Non potevate farla piu' bassa? O piu' alta la banchina? E se poi cado che ti faccio causa? Eh no, te me l'hai detto mindthegappe , ok , ma pensate in Italia...sarebbe la gioia di ogni avvocato nostrano. Le associazioni di consumatori avrebbero fatto una crociata imminente , ecc ecc ecc.
Mentre invece lì le cose vanno, e devo dire che in 5 giorni non ho mai visto nessuno spiaccicarsi a terra. Misteri.

Che altro dire, le linee sono tante , ci sono delle mappe ovunque , quindi non dovreste avere problemi. Noi finalmente arriviamo a sto b&b , che -checulo- stava davvero a due passi dalla metropolitana, ed il racconto per adesso finisce qui, che devo andare a prepararmi che tra poco torna il Cagnaccio e si incazza perchè non ho fatto ancora niente.
La seconda parte a presto, si parlerà delle strutture di ricezione alberghiera (vabe insomma di come era sto bed and breakfast ) e dei londinesi in generale.
Poi magari conto di farne un terzo sulle cose da vedere e fare, in generale , ed un ultimo poi sui musei e quelle cose lì, per chiudere con un tocco di intellettuale. Metto anche qualche fotina.

Insomma, tutte cose da fare a Londra.

mercoledì 18 settembre 2013

Milano Patata week 2013

Ieri è iniziata la settimana della patata , a Milano. 
Quella che comunemente si chiama " settimana della moda " , per non offendere le femministe.
Da un paio di giorni la città presenta una concentrazione sensibilmente superiore di donne sui 20\25 anni, che sembra non abbiano un cacchio da fare nella vita che girare per i negozi del centro con almeno una borsa coordinata al braccio.
Da un paio di giorni nei discorsi dei maschi di questa città - almeno di quelli attratti dal tubero in questione - non puo' mancare un esordio del tipo "Ehy ma hai visto quante gnocche in giro??"

Ieri c'è stata la festa serale d'esordio, hanno chiuso il cd quadrilatero della moda. 
Sembrava una gigantesca festa estiva di paese.
Tutti gli uomini vestiti con la loro giacchetella sotto la maglietta della salute (non bianca , però) abbinata allo stesso identico taglio di capelli per tutti, ovvero il ciuffo sbarazzino con i capelli rizzati su che tanto ormai si portano così.

Tutte le donne con un trucco strano, del tipo solo il rossetto in evidenza e la faccia incipriata , tutte con il bicchiere di qualche alcolico che fa tanto figo se poi dobbiamo farci le foto, un po' di gambe in vista.

L'impressione che si aveva era davvero quella dell'evento paesotto, con gente ovunque che camminava camminava ma poi non si sapeva dove andare, "andiamo di qua" "no, di là c'è un negozio in cui sta facendo il dj djfrancesco!!" 
...
Ok, a parte che non ti facevano nemmeno entrare. Funzionava così, tu giravi e vedevi in questi negozi tutti fighi (convenzionalmente ritenuti tali, va') i commessi, sei\sette patatone piazzate lì ad arte, qualche danaroso strisciatore di carte , e il popolino fuori a guardare.
Sembrava quasi di vedere la gente fuori il classico porto della Sardegna a vedere i vip sulle barche.

Voi direte "si , ma allora che ci sei andato a fare?Non potevi rimanere a casa a giocare alla playstation, o a tifare contro la Juve?"

Eh no, per una lieta coincidenza è venuta a trovarmi mia sorella con una amica, inoltre il Cagnaccio doveva mettersi uno di quegli accessori strani che aveva comprato, di quelli che se te li metti normalmente per strada ti vergogni, ma in queste occasioni fa' fashion.
Io ero stanco dal lavoro, avevo fame (non mi hanno fatto mangiare, con la promessa di due spaghetti appena fossimo rientrati) e in giro non vedevo nemmeno una patata sopra la terza.

Vabbè.
Comunque in giro c'era:

patata fashion, patata trendy , patata underwear , patata over40 che vuole fare la under21 , patata ubriaca , patata ohmygod guarda quel cappotto , patata cool , patata guarda quella , patata in gruppo da cinque , patata solitaria , patata mi sono persa dove sono finiti i miei amici , patata assonnata , patata che osava in termini di abbigliamento.

spero la recensione vi sia piaciuta.
Altrimenti son certo le fashion blogger della zona non mancheranno di fare un post pieno di fotinefotine per voi!