venerdì 28 giugno 2013

I miei anni alle medie. (brrrrrrrrrrrr)

"Un'appendicite è il posto dove Tarzan appende le scimmie". La fonte , pur incerta , sembra esser un amico delle medie inferiori del Cagnaccio. La datazione è imprecisa , ma puo' esser fatta risalire al 1993 dopo Cristo.

Coeva della precedente, troviamo la seguente composizione:

"quanto è buono , quanto è bello
 lo scatarro del cammello,
 così tenero e gustoso ed anche un po'
- gnam gnam -
filamentoso"


A scuola mia , a Napoli , eravamo un po' più rozzi. Non mi è possibile riportare i testi delle nostre canzoncelle , dato che per lo più sono volgari. Vere e proprie lance nelle orecchie (o negli occhi, per chi legge)
Gli anni delle medie inferiori son sono facili. L'età è quella in cui il carattere si forma maggiormente , avvengono cambiamenti rilevanti nel corpo e fai le prime piccole esperienze con l'altro sesso.
(almeno una volta era così, oggi i giovani son molto più "svegli" , anche se andrebbero usati altri aggettivi.

Dicevo, sono stati tre anni molto duri.
Per di più avevo fatto la primina , quindi mi trovavo in classe con gente un po' più grande di me. A quell'età già pochi mesi fanno la differenza, in termini di esperienze ed altro.
Ricordo in maniera molto nitida il primo giorno. Arrivai in ritardo nella palestra nella quale si stava facendo l'assegnazione. Man mano che la preside chiamava i cognomi, i ragazzi si facevano avanti , formando una fila indiana fatta da due indiani ( ma perchè si chiama fila indiana? E poi indiani d'America o asiatici? E gli altri popoli come la facevano la fila , prima che gli indiani la inventassero in questo modo?) .

Passano i minuti, vedo comporre la prima B , la prima C e mammamia nella prima C quanti criminali - appunto - facce cattive come possono esserlo dei bulli a quell'età per un bambino di quelli tranquilli , che se gli fai "BOOOO" sobbalzano.
"Fa' che non sia in questa classe , fa' che non sia in questa classe"
Un po' come fece Harry Potter quando non voleva andare a SerpeVerde.

E per fortuna passo.
Però non ci sono nemmeno nella D , dove tra l'altro c'erano un paio di ragazzine carine, di cui probabilmente mi sarei invaghito, senza mai confessar loro nulla.
Man mano che la palestra si svuotava , guardavo con maggiore attenzione chi rimaneva , convinto che si trattasse dei miei nuovi compagni.

Ed invece finisce tutto, e rimango con altri 3\4 ritardatari che non sanno dove andare.
Io ovviamente ero stato assegnato nella A. Mentre gli altri facevano conoscenza e si prendevano i posti migliori io stavo appena varcando la soglia della scuola.
Mi spiegano dove è la porta dell'aula, ci arrivo dopo essermi perso un paio di volte , prendo fiato e la apro.
Con mio sommo piacere scopro di ritrovare almeno 6 persone con cui avevo fatto le elementari.
Di veri bulletti non ce ne erano , grazie a Dio.
Mi sbattettero nell'unico posto libero, in ultima fila accanto ad una tipa che sembrava essere molto più grande di me. Era tipo una ripetente ribelle , credo che restare sui banchi fosse l'ultimo dei suoi desideri in quel momento.
Era un quartiere difficile , anche se non troppo degradato. Purtroppo i professori o sono demotivati, o poco attenti a causa del numero troppo alto di alunni da seguire, oppure combattono una battaglia inutile contro delle persone che si stanno formando e che a casa e nel tempo libero in strada non hanno chi li guida e gli spiega quanto sia importante studiare e non rimanere ignoranti.
Questo per dirvi che se ne sono persi tanti e tante per strada, anche troppo presto.
Io mi sono salvato forse proprio per amore della lettura, che per fortuna mi è venuto subito, e perchè la mia famiglia ci teneva a che io studiassi e mi seguiva il giusto, non asfissiandomi o pressandomi ma nemmeno fregandosene.

Comunque usciamo da questa parentesi sociale , ed usciamo anche dall'aula che devo andare in bagno.
Alzo la mano, mi viene concesso però devo aspettare che torna l'altro che è già fuori da almeno dieci minuti.
Quando finalmente torna esco, vado verso il bagno , ma giusto per uscire un po' e perchè stavano uscendo tutti, non dovevo fare niente.
Vedo le porte con le serrature sfondate e quei cosi che le chiudono mancanti.
Mi sciacquo un po' le mani, giusto per giustificare l'uscita. Tanto vale rientrare, che ci faccio fuori?

Mi si avvicina un tizio, avrà avuto un paio di anni  e una decina di centimetri in più rispetto a me.Ha anche un po' di barba , non la peluria scema che ho io.
Lo sguardo è un po' truce, gli puzza pure un po' l'alito di fumo.
"Questo adesso mi picchia", penso.
Non perchè gli avessi fatto qualcosa. Così, mi sarebbe sembrato normale.



"Oh, ma tu cunusce Antonell?"
"Come, scusa?"
"In classe cu te, ci sta na guagliona ca se chiamme Antonella?"
"Ehm , non lo so, sono nuovo non li conosco i nomi..."
"Ah. Vabbè. Se ci stà le dici di uscire?"
"Eh, va bene..."
"No, aspè. Lassa stà , nun fa' niente. E' capit?"
"Ok,  va bene."

Esco senza asciugarmi le mani, del resto non credo di ricordare ci fosse della carta all'uopo destinata.
Percorro il corridoio in silenzio, ascoltando i passi di questo dietro di me.

Entro, mi volto e vedo che mi osserva.Adesso sà anche dove trovarmi.
Non ricordo di averlo più visto , negli anni seguenti.
 L'abbandono precoce degli studi in alcuni casi forse non è un male assoluto.


Dal canto mio, imparai a non uscire fuori dalla classe e perdere tempo inutilmente in bagno.
Tutto ciò fu molto pedagogico. Diciamo che mi capitò di uscire ed andare a zonzo solo quando gli altri volevano giocare a "non si muovono le foglie" , che non è un gioco, ma una scusa per darsi dei paccheri.




"Dante
lo scorreggiante
ne fà una ,
ne fà tante.
Ne fa' una al limone
fa' scoppiar tutto il Giappone
ne fa' una all'arancia
fa' scoppiar tutta la Francia
ne fa' una al caffè
fa' scoppiar
pro
prio
TE."

(sempre scuola fighettina del Cagnaccio. Anno Domini 1991.
Canticchiare una cosa del genere nella mia sarebbe stato un suicidio, sociale ma soprattutto fisico. )



3 commenti:

  1. ah le medie!!! mamma mia! a volte riguardo le foto di classe e penso.. ma come cappero andavamo vestiti???

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  2. Eheh io ricordo i capelli tutti unti di gelatina o finesse... Le tute acetate di moda allora.... Le scarpe fila enormi ... Eheh
    ps benvenuta qui ;-)

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    1. grazie!!
      ti seguo da un po'!
      mi piace cosa scrivi e come lo scrivi!

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